È un portavoce dei Moulathamines, l’unità combattente ritenuta legata ad al-Qaeda e parte attiva nella presa di ostaggi nel sito petrolifero della BP in Algeria, a In Amenas, finita ieri nel sangue, ad affermare che il commando era pronto per l’operazione già da circa due mesi, “in quanto si sapeva da principio che il regime sarebbe stato l’alleato della Francia nella guerra contro Azawad”.
La questione della provincia dell’Azawad, stato non riconosciuto staccatosi dal Mali meno di un anno fa e abitato prevalentemente da tuareg, è stata richiamata anche in un recente comunicato del partito di opposizione islamico della Mauritania, Tawassoul, che ha collegato i disordini nell’area per levare l’indice contro la “Francia, antica potenza coloniale”.
A quanto riportato dall’Agence Nouakchott d’Information (ANI), i rapitori sarebbero giunti da Algeria, Canada, Mali, Egitto, Niger e Mauritania per prendere parte all’operazione destinata a fermare l’intervento militare della Francia in Mali, colpendo l’Algeria per aver consentito agli aerei militari francesi il sorvolo.
Il portavoce dei Moulathamines ha avvertito gli algerini di “tenersi lontani dagli insediamenti delle compagnie straniere”, in quanto i terroristi compariranno “dove nessuno se lo aspetta”.
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Fonti: ANI, Atlas, Mondo Informazione, Wikipedia.
Foto: la mappa è di Mondo Informazione