Ovvero troviamo un futuro per i Marò
By Cybergeppetto
Dopo quasi un anno dal loro arresto, dopo l’insipienza mostrata dal governo tecnico e dalla burocrazia della casta italiana, dopo la vergognosa serie di rinvii di una giustizia, quella indiana, che a ritardi supera persino la nostra, la vicenda dei Marò è ancora da risolvere.
Il governo canta vittoria per aver ottenuto una “licenza” di Natale al termine della quale, verosimilmente, ricomincerà la tiritera indiana di rinvii giudiziari che ormai ben conosciamo.
Sarà bene che i Marò si mettano il cuore in pace, dall’India non li schioda più nessuno, dovranno trovarsi qualcosa da fare laggiù. Peraltro, se tornassero definitivamente in Italia magari qualcuno li punirebbe per diserzione, come già si voleva fare per Bellini e Cocciolone quando tornarono dall’Iraq.
Bene che vada, quando riusciranno a tornare, Equitalia gli chiederà il rimborso delle spese legali e d’albergo che per ora pagano i contribuenti.
Un’idea potrebbe essere quella di aprire un ristorante, lo si potrebbe chiamare “Dai Marò al Kerala”, un menù di pesce e le celebri specialità di pizza potrebbero permettere ai nostri sfortunati fucilieri di Marina di sbarcare il lunario.
Se fossi in loro, però, terrei un piatto di riserva per tutti quelli che, in Italia come in India, hanno contribuito a trasformare questa vicenda nella triste farsa alla quale stiamo assistendo.
Come tutti sanno il curry è una miscela di spezie con la quale si prepara un piatto ormai internazionale, il riso al curry, appunto.
Basterebbe mettere a seccare vari ingredienti, dalla feccia ideologica con la quale qualcuno ha preteso di dire che la giustizia indiana è appropriata al caso, al sudore dei politici per la risoluzione della controversia, magari aggiungendo l’aerofagia diplomatica di chi ha ripetuto sino ad ora di aver fatto il massimo per balbettare all’estero sul caso.
Ci verrebbe un buon riso al curry con un retrogusto di ipocrisia dei tecnici in politica e di massimalismo ideologico degli antimilitaristi oppiacei.
Cotto al lento fuoco della giustizia indiana, che pare più interessata a mungere i soldi del governo tecnico, che ad assicurare un rapido, ancorché illegale, iter giudiziario, il riso potrebbe essere servito a tutti quelli che non hanno capito che il soldato d’Italia è il primo ambasciatore del nostro popolo.
Cybergeppetto
p.s. Per guarnire il risotto ci starebbe bene una barchettina con il logo della compagnia di navigazione che ha combinato il casino. I comuni che hanno rifiutato di appendere striscioni di solidarietà ai Marò potrebbero almeno appendere la ricetta del risotto per pubblicizzare il ristorante italiano nel Kerala.
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