Nov 24, 2012
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Un curriculum di occupazioni

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Ovvero cosa ci metteranno gli studenti nel CV

By Cybergeppetto

Anche quest’anno si celebra il rito stanco degli studenti che inscenano manifestazioni e occupazioni d’ogni tipo. Non studiano questi ragazzi, ma s’installano a scuola per dare sfogo sia al loro pseudo fervore intellettuale sia alla loro ben comprensibile voglia di cazzeggio .

L’occupazione prevede una serie di riti consolidati, come le assemblee e i dibattiti, oppure nuovi riti come concerti, giocoleria, cineforum e molto altro.

Otto ore di musica “a palla”, ad esempio, sono una cosa che, se non ti cambia la vita, almeno ti cambia le orecchie e, sicuramente, ti rincoglionisce oltremodo.

Cosa metteranno nel curriculum questi ragazzi quando cercheranno un lavoro?

Potrebbero indicare, almeno per il periodo del liceo, tutte le volte che hanno occupato la scuola, con le varianti di “autogestione”, “cogestione” e quant’altro si può trarre dalla fantasia melodica dei rapper della protesta.

Quelli che hanno partecipato attivamente alle manifestazioni potrebbero specificare al possibile datore di lavoro i luoghi, le epoche e le stime di partecipazione, cosicchè gli addetti alle risorse umane possano premiare le proteste più numerose o che hanno avuto più eco sui media.

Gli studenti che militano nei gruppi estremisti potrebbero indicare la qualità del loro equipaggiamento scelto per manifestare: caschi, scudi protettivi, spranghe, molotov ecc. ecc.. Si tratta pur sempre di una professionalità nella scelta dell’equipaggiamento che va riconosciuta e premiata.

Quelli poi che hanno attivamente partecipato agli scontri di piazza potrebbero spiegare nel corso dell’intervista per ottenere il lavoro quali “risultati” hanno conseguito, magari fornendo dei riscontri oggettivi. Si potrebbero citare i decibel raggiunti urlando slogan o utilizzando strumenti a percussione, tipo bidoni e tamburi.

I datori di lavoro potrebbero considerare con favore i danneggiamenti effettuati, si potrebbero citare i metri quadri di muri imbrattati, i cassonetti ribaltati, le vetrine rotte, i bancomat bruciati, le auto incendiate ecc. ecc. .

Una speciale considerazione si dovrebbe agli ardimentosi che, scontrandosi con le forze dell’ordine, hanno ferito qualche poliziotto, magari in maniera grave.

Non c’è motivo di dubitare, questi ragazzi saranno assunti, potranno diventare impiegati in aziende municipalizzate dove si entra per meriti politici, potranno riciclarsi nella stessa scuola che hanno occupato, potranno diventare impiegati di ministeri che non hanno alcuna intenzione di fornire servizi ai cittadini.

Qualcuno potrà diventare portaborse di qualche politico e, magari, far carriera e diventare uno dei tanti politici che sprecano tutto quello che non gli entra nelle tasche.

Tutti gli altri passeranno la vita a lamentarsi della pioggia e del governo ladro, consumeranno chilometri di gratta e vinci e un sacco di matite per il superenalotto.

I loro figli li guarderanno con lo stesso sguardo perso nel vuoto che loro stessi avevano da giovani.

Cybergeppetto

p.s. “Il suo curriculum è molto interessante, saprebbe quantificarmi i danni arrecati ai blindati dei Carabinieri nelle manifestazioni dell’autunno del 2012? Quanti poliziotti ha ferito? Quante panchine ha divelto?….”.

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L’immagine è tratta da http://www.siciliainformazioni.com/tag/occupazione-scuole

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