Ci vede più e meglio di un uomo, anche se se ne sta tranquillo nelle sue profondità marine della barriera corallina australiana. È il gambero mantide, ora al centro di uno studio destinato a migliorare le capacità di intercettazione degli obiettivi in ambito militare.
Il progetto, che durerà in tutto quattro anni, due per preparare il dispositivo visivo acquatico e altri due per utilizzarlo nella cattura e archiviazione delle immagini, ha ricevuto 3 milioni e mezzo di dollari di finanziamento dall’Air Force Office of Scientific Research (AFOSR).
Viktor Gruev, Ph.D e assistente di computer science e ingegneria, è a capo del team che intende ricreare l’occhio del gambero a vantaggio dell’uomo. Il potenziale in ambito militare per migliorare l’individuazione degli obiettivi anche in situazioni ambientali sfavorevoli è innegabile, così come in ambito ingegneria biomedica per l’individuazione di cellule maligne.
L’occhio del gambero mantide della Great Barrier Reef in Australia filtra i dati attraverso 20 canali, o fotorecettori, di cui 12 per i colori, mentre l’uomo per i colori ne ha solo tre. Al team interessa proprio il meccanismo di analisi delle informazioni ricevute attraverso questi 20 fotorecettori.
Fonte: Armed Forces International
Foto: Armed Forces International