Si conclude oggi l’esercitazione annuale sulla gestione della crisi CMX 12 (Crisis Management Exercise) condotta dalla NATO per il perfezionamento delle procedure di gestione della crisi in seno all’Alleanza.
La CMX 12, che è giunta quest’anno alla sua diciottesima edizione dal 1992, non ha richiesto nessun dispiegamento di forze, essendo una command post exercise, ed è stata condotta dal 12 novembre in concomitanza con la Cyber Coalition 12, quest’ultima espressamente disegnata per mettere alla prova le capacità di difesa cyber dei paesi dell’Alleanza sia sul piano tecnico che operativo.
Entrambe le esercitazioni sono state giocate su un unico scenario, che prevedeva una crescente minaccia derivante da attacchi di tipo chimico, biologico e radiologico, oltre che una serie di cyber attacchi a infrastrutture critiche nazionali e NATO. Tale tipo di scenario ha imposto di tenere in debito conto la consulenza delle autorità militari e degli organismi tecnici di cyber difesa della NATO in merito alle misure da adottare per gestire questo genere di minacce asimmetriche.
La CMX 12 è stata condotta congiuntamente dal NATO International Staff, dall’International Military Staff e dai due NATO Strategic Commands, Allied Command Operations e Allied Command Transformation.
La Finlandia e la Svezia vi hanno partecipato come partner a fianco degli alleati, dato che alcuni degli elementi dello scenario erano geograficamente prossimi ai loro territori.
Hanno osservato le fasi salienti dell’esercitazione alcuni rappresentanti dell’International Committee of the Red Cross (ICRC) e dell’Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons (OPCW), mentre rappresentanti dello EU European External Action Service (EEAS) hanno attivamente contribuito all’esercitazione.
L’esercitazione relativa alla Cyber Coalition (CC) ha inteso mettere alla prova anche le capacità di collaborazione tra paesi nella cyber defence, sia per le procedure che per le capacità. Vi hanno partecipato come giocatori anche tre nazioni partner, Austria, Finlandia e Svezia, mentre altre tre, Australia, Irlanda e Svizzera, hanno partecipato come osservatori.
L’esercitazione è stata seguita dallo EU cyber defence staff.
Fonte: NATO
Foto: examiner.com