Ovvero quanto é immortale un cretino con la bomboletta in mano
By Cybergeppetto
La foto che vedete a lato ritrae un muro del centro di Milano e, anche se sembra un residuato degli anni ’70, é stata scritta durante una recente manifestazione contraddistinta più dall’energia cinetica degli oggetti lanciati contro la polizia che dall’ intelligenza dei suoi slogan.
La vista di questo programma politico in versione spray mi ha ricordato altri muri e altre scritte politiche che ho visto in gioventù. La più semplice era la serie che potremmo chiamare “boia”: DC, PCI, PSI, MSI, cioè i vecchi partiti dell’era post bellica, erano invariabilmente qualificati “boia” dagli attivisti di parte avversa. Il livello del dialogo murale non é mai stato migliore del livello del dialogo politico.
Un filone importante era quello “ad personam”, tipo “Cossiga assassino”, con il quale si cercava di colpire l’avversario del momento. Uno “iconografico ” prevedeva di disseminare i muri con simboli come falce e martello, fasci, la “a” di anarchia, la stella delle Brigate Rosse e quant’altro suggerito dall’iconografia del terrorismo, una sorta di graffito post-ideologico travolto dal crollo del rimpianto muro di Berlino.
L’ultima serie degna di nota é quella che potremmo definire “filosofica” e che riempiva le città italiane di “vietato vietare”, oppure “la fantasia al potere” e, infine, “é ora, potere a chi lavora”. Sappiamo oggi cosa quei savonarola della bomboletta siano diventati: la casta che spreca tutto quello che non ruba.
Poi venne il riflusso e la scomparsa delle ideologie, nelle città italiane comparvero scritte scioviniste come quella che, indicando un nome di donna, diceva: “Se le troie volassero, a te ti darebbero da mangiare con la fionda”, si trattava di inaspettati sviluppi della liberazione sessuale. Tutto sommato, preferisco certi writers capaci di colorare il grigiore dei muri delle nostre città e delle nostre coscienze.
Eppure nuove generazioni di agitatori della bomboletta, con grande sprezzo del ridicolo, hanno raccolto il testimone della lotta e marciano uniti contro le automobili borghesi, contro i cassonetti antiecologici, contro i bancomat capitalisti e quant’altro sia stato frapposto dalla tecnocrazia conservatrice e reazionaria per ostacolare la dittatura del proletariato all’ amatriciana.
Non osino i professori, servi della cultura borghese, contrastare gli aneliti murali dei discepoli della cultura antagonista, saranno spazzati via dalle esalazioni dei solventi, approvati dalle norme comunitarie, delle migliori bombolette della società italiana.
Cybergeppetto
p.s. “Papà , che vuol dire quella scritta ?”. “Non lo so, figliolo, ma quelli che l’hanno scritta non studiano, non lavorano, non pagano le bollette e sfasciano tutto quel che trovano per la strada … e per i benpensanti sono anche dei cari ragazzi”.
Foto: Cybergeppetto