Ott 6, 2012
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Diamo un premio a Napolitano, ma quale?

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By Cybergeppetto

In questi giorni tristi in cui tanti scandali, vecchi e nuovi, vengono alla luce, finalmente qualcuno gliene dice quattro a questi politici sfacciati e puzzoni.

Com’è bello ascoltare il sermone che l’inquilino dell’attico della Repubblica ci propina da Assisi: si vede che il poverello dei francescani e dei cappuccini lo ispira, peccato che la calvizie non gli consenta di farsi la chierica …

Noi che eravamo sconvolti dal faccione di “Er batman” che occupa gli schermi, noi che ormai eravamo disgustati dalle dichiarazioni di Penati che ci tiene a ribadire i suoi legami con il PD, noi che siamo irrimediabilmente sconvolti dalla storia di quel tipo di Equitalia che si è fregato un sacco di milioni … ora che abbiamo ascoltato le parole del Presidente sul rilancio morale che serve all’Italia siamo rasserenati… gli dobbiamo dare un premio, bisogna solo stabilire quale.

Il suo alto magistero, così ricco di azione morale verso delle persone immorali come la casta a cui appartiene, assomiglia un po’ alla famosa frase di San Filippo Neri, “state buoni se potete”. Potremmo dargli il premio “oratorio per politici discoli”, ma non vorremmo mancare di rispetto alla storia di un materialista dialettico-scientifico (marxista) di lungo corso.

Potremmo dargli il premio “galateo istituzionale”, per il garbo con cui ha assistito alle innumerevoli faide giudiziarie, almeno fino a quando non lo hanno intercettato, ma la questione diventerebbe controversa, alcuni pennivendoli ancora si tirano i piatti sui grandi giornali dei potentati di questo paese.

Potremmo dargli il premio “sommo ingegnere costituzionale”, il suo “governo tecnico” funziona a meraviglia, peccato per quella piccola caduta di PIL che fa temere la recessione, peccato per quelle tasse che deprimono l’Economia, sembrava tutto così bello.

Potremmo dargli il premio “tolleranza” per il grande equilibrio con il quale gestisce una casa istituzionale che lui descrive così bene, ma che a molti sembra un casino, c’è però il rischio di scivolare nel pecoreccio, non sta bene.

Potremmo dargli il premio “impegno internazionale per la repubblica” per come ha gestito il caso Battisti in Brasile, il caso dei Marò in India e altri ancora, ma la cosa non è stata proprio un successo, per cui conviene declinare.

Insomma, proprio non mi viene, manca sempre un soldo per fare una lira, com’è costume nel belpaese.

Cybergeppetto

p.s. Secondo indiscrezioni dell’Accademia della crusca, è quasi pronta la decisione di attribuire al presidente Napolitano il premio “Tensione morale del relativismo post comunista”, con la seguente motivazione “Per l’immarcescibile impegno profuso nella declamazione di valori morali ormai assenti perfino dalla lingua italiana, il suo magistero ha provveduto a rinverdire i fasti di quelle categorie intellettuali che la sua storia politica ha contribuito a far sparire …”

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Ll’immagine è tratta dal blog Basilicata mia

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