Ago 3, 2012
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Presto! Facciamo una cosa inutile!!!

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Ovvero perchè la casta, ai tempi della crisi del debito, deve fare una legge elettorale…

Qualche giorno fa, senza troppa enfasi, è passata sulla stampa la notizia che i senatori della Repubblica hanno bocciato a larghissima maggioranza la norma “anti ribaltoni”. In particolare, contiamo 233 “no”, 45 “sì” e 3 astenuti.

Il significato politico di questa votazione è chiarissimo: la casta vuole continuare a godere della condizione, impossibile ai comuni mortali, di un “mandato senza vincolo”, nonché della possibilità di entrare, uscire e/o formare qualsiasi gruppo politico fuori dalla consultazione elettorale.

Da quando i tecnici sono al governo, un aumento della pressione fiscale ha aggravato la già grave crisi economica, ma a nessuno, tra tecnici e politici, viene in mente che il debito corrisponde a quanto non si è lavorato, a quanto non si è prodotto e, infine, a quanto si è sciupato.

Non si è ancora arrivati al pareggio di bilancio, il che vuol dire che continuiamo a spendere  più di quel che abbiamo e che ci finanziamo con il debito.

Se va bene, forse nella prossima legislatura avremo qualche parlamentare in meno, ma non ci giurerei, nel frattempo continueremo a essere l’unico Paese al mondo con due camere uguali, una bizzarria davanti alla quale si aggrottano le ciglia di tutti gli studenti di diritto costituzionale.

Eppure un capitale ce l’abbiamo, il personale della pubblica amministrazione, visto che lo paghiamo, ma, nella maggior parte dei casi lo teniamo in ufficio a scaldar sedie, semprechè non lo si mandi via con lo “scivolo”.

Dopo mille discussioni inutili sulle pensioni, che dovranno pagare i giovani, sugli esodati, che andranno anche loro in pensione a carico dei giovani disoccupati, sull’articolo 18, i cui costi verranno sostenuti, se va bene, dai precari, la politica deve inventarsi subito una cosa da strillare, uno specchietto per le allodole per abbagliare i nostri occhi ormai da tempo vigili sulla crisi.

La classe politica, come un sol uomo, è partita lancia in resta per chiedere a gran voce una nuova legge elettorale, da fare subito “perché i mercati ne sarebbero rassicurati”, “per consentire ai cittadini di scegliere i loro rappresentanti”, solo per citare i due argomenti più divertenti.

Il presidente Napolitano, che tanto strombazza su questa cosa,  ci spieghi perché i mercati si dovrebbero sentire “rassicurati”, forse perché il nuovo parlamento porrebbe fine al debito pubblico? Forse gli investitori sono interessati più al nostro panorama politico che agli interessi sul nostro debito?

Certi partiti ci dovrebbero spiegare perché è più importante scegliere un “Antonio La Trippa” qualsiasi, che cambierà dieci casacche in una legislatura, piuttosto che impedirgli di andare a spasso per gli emicicli parlamentari.

Insomma, la crisi è grave, il momento è catartico, bisogna fare qualcosa, se non si può fare alcunchè di utile, basta prendere la prima bandiera logora, quella delle preferenze, e sventolarla allegramente, giusto per tornare velocemente ai tempi in cui si dava un pacco di pasta prima del voto e uno dopo.

Nel frattempo le segreterie di partito avranno il loro strumento principale, il conteggio dei voti, per mandare tutti gli “Antonio La Trippa” necessari in Parlamento e fare un numero di favori commisurato alle preferenze. Bentornati nella Prima Repubblica…

Cybergeppetto

p.s. “Papà! Quando andrò a votare voglio poter scegliere il nome della persona da mandare in Parlamento”. “Figliolo, è bello quel che dici, ma ricordati che quando quella persona cambierà casacca non potrai sputargli in faccia…”

L’immagine è tratta da antoniodecurtis.org

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Inchiostro antipatico