Giu 13, 2012
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Wall Street Journal, ovvero l’ansia da prestazione di Monti

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By Cybergeppetto

La politica italiana è fatta di tante chiacchiere, basta che non cambi nulla. Da mesi si discute di riforma del lavoro, ma le imprese chiudono, da mesi si dice che bisogna ridurre le spese, intanto si aumentano le tasse e le accise e lo stato incassa sempre meno. Tutti sanno che nelle pieghe dello stato si nascondono tante strutture che dicono di essere delle società per azioni, ma si tratta solo di società per poltrone. Nessuno si decide a chiuderle o venderle.

In questi giorni assistiamo a tante discussioni su quanto è cattiva la finanza, visto che nessuno vuol capire che i debiti si pagano, o su quanti froci, pardon, gay, ci sono in nazionale, intervistando un autorevole maitre à penser, Antonio Cassano.

Si continua a chiacchierare all’infinito senza fare l’unica cosa che serve: lavorare di più, produrre di più, smetterla di sprecare e strillare.

Io lo capisco a Monti, gli avevano detto che, in quanto capo di un governo tecnico, avrebbe avuto piena libertà, così lui ha incominciato a spiegarci che cosa avrebbe fatto per mettere le cose a posto, solo che, ogni volta che prende le forbici per tagliare le spese, lo ammanettano e lo lasciano libero solo di alzare le tasse.

Il tempo passa e la gente si stufa, tant’è che se n’è accorto anche il Wall Street Journal che, con il solito aplomb anglosassone, ha detto che il nostro Premier è “per la prima volta sulla difensiva”.

Immaginate una coppia in cui lui inizi a parlare di come sarà bella la prima notte di nozze: se all’alba lui sta ancora parlando, lei potrebbe anche addormentarsi o incazzarsi, a seconda di quanto è stanca…

Non vorrei essere maschilista e politicamente scorretto, per cui offro anche una metafora diversa: se lei promette ogni volta, ma poi non la dà mai, quell’altro se la prende e incomincia a chiedere ad alta voce l’oggetto del coeundi.

La politica può parlare quanto vuole di come fare la cosa pubblica, può dire quante volte vuole “famolo strano”, ma alla fin fine la cipolla nel pane ce la metti solo se la prendi nel campo in cui l’hai piantata e se vai dal vicino, quello europeo, per prendere il suo pane, quello ti dice che la “politica dei due forni”, di democristiana memoria, te la puoi mettere dove meglio te la senti.

In tutto questo casino Monti è sempre più in ansia da prestazione, ma all’orizzonte si profila un nuovo pericolo, quello delle elezioni, per cui dovrà chiedersi non solo se ce la farà, ma anche com’è andato, cosa che lo porterà dall’ansia da prestazione alla depressione da insuccesso.

Cybergeppetto

p.s. “Cara, come sono andato?” Chiede lui con l’occhio spento e la fronte sudata. “ Dietro mi ha fatto male, ma davanti non l’ho proprio sentito…”

L’immagine è di Breathing Your Dream

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Inchiostro antipatico