By Cybergeppetto
In occasione di un suo recente viaggio a Faedis (Udine) un mellifluo Presidente della Repubblica ha pronunciato un discorso che resterà memorabile negli annali dell’eufemismo e del politicamente conformista… pardon, del politicamente corretto.
Tale discorso ha meritato l’attribuzione della medaglia di “Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Sir Biss” all’inquilino del Colle. La medaglia è conferita a coloro che, con grande sapienza retorica, commentano un crimine orrendo e ne traggono delle conclusioni del tutto improbabili che attraversano ogni elemento dello spettro dei significati verbali che stanno tra il finto rispetto delle vittime e l’incapacità di critica degli assassini e dei loro mandanti politici.
La commissione del Blog ha esaminato con attenzione le parole del Signor Presidente scegliendo un passo del suo discorso che, tra il lirico e il catartico, si pone come prosa burocraticamente drammatica degli eventi di quei giorni.
Il Signor Presidente ha infatti affermato con tono ieratico che “Le ragioni, quelle palesi e quelle occulte, per le quali dei partigiani garibaldini, membri di una formazione legata al Partito Comunista Italiano, uccisero altri partigiani, della formazione Osoppo, ci appaiono oggi incomprensibili, tanto sono lontane l’asprezza e la ferocia degli scontri di quegli anni e la durezza di visioni ideologiche totalitarie. Non fu certo questo – occorre ribadirlo con forza – il carattere fondamentale della Resistenza italiana, che seppe mantenere uno spirito unitario e condusse con comune impegno la lotta contro il nazismo e il fascismo repubblichino.”
Per chi non lo sapesse, le Brigate Garibaldi furono poste da Togliatti sotto il Comando dei Titini, che volevano annettere qualunque parte del Friuli in cui vi erano degli sloveni, mentre la Brigata Osoppo, costituita da patrioti cattolici, intendeva difendere l’italianità di quel territorio.
Le frasi che più hanno meritato il riconoscimento sono due:
– nella prima si afferma che la strage fu compiuta da “partigiani garibaldini, membri di una formazione legata al Partito Comunista Italiano”, come dire che il PCI, a cui queste persone rispondevano politicamente, fu estraneo;
– nella seconda si afferma che le ragioni di quell’eccidio “ci appaiono oggi incomprensibili “, in quanto ascrivibili a “visioni ideologiche totalitarie”. Evidentemente il Signor Presidente vuole intendere che anche i partigiani della Osoppo erano totalitari come i comunisti.
La commissione ha quindi motivato l’attribuzione del premio osservando che “L’articolato del Signor Presidente riesce, da una parte, a dissimulare i mandanti politici di quella strage e, dall’altra, a inventarsi uno spirito unitario della guerriglia anti-nazifascista che nessuno storico ha mai avuto l’ardire di certificare”. A puro titolo d’esempio si ricordi che il Colonnello Montezemolo, partigiano cattolico ucciso alle Fosse Ardeatine, riteneva che eventuali attacchi nella città di Roma fossero del tutto controproducenti.
Quest’operazione retorico logica ha messo la commissione in condizione di attribuire la massima onorificenza al Signor Presidente. Tuttavia, il Blog si augura che non seguano altre simili esternazioni, nella considerazione che l’apice dell’incantamento storico politico è stato già raggiunto…
Cybergeppetto
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Foto da Funghetta Monella