Mag 7, 2012
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I mostri della Repubblica. Dal ministero dell’Economia ai Centri di assistenza fiscale

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By Cybergeppetto

Tra le tante bizzarrie della nostra repubblica, i Centri di assistenza fiscale, li chiamano CAAF, sono una delle tante cause di sperpero e di spreco.

In un’epoca in cui si sa tutto di ogni nostra operazione, basta citare il codice fiscale o la partita IVA, il conto corrente o, in futuro, l’impronta digitale, la casta si è inventata un sistema per “semplificare” l’accertamento del reddito, basta rivolgersi al CAAF che, gratuitamente, ti fa la dichiarazione dei redditi e non ci pensi più.

Detta così suona molto bene, ma se uno va a grattare, trova sempre qualcosa di fumoso e poco chiaro.

Innanzitutto il sistema non è gratis, è lo Stato che paga i CAAF, cioè tutti noi paghiamo i CAAF, che altro non sono che i Sindacati, che sono quelli che si sono infilati in questo “business”, anche se il loro lavoro sarebbe tutt’altro.

I CAAF hanno il compito di prendere i dati dei lavoratori, per la maggior parte dipendenti, cioè i cosiddetti CUD rilasciati dai datori di lavoro, per trascriverli in un modello 730, per comunicarlo allo stato, che poi deve passarlo all’Agenzia delle Entrate per i controlli del caso. Laddove vi siano delle irregolarità, tutto viene passato a Equitalia per le azioni del caso.

Per capirci, ogni dipendente pubblico ha bisogno di un ufficio che gli compili il CUD, di un CAAF che trascriva i dati e di qualcuno all’Agenzia delle Entrate che li verifichi.

Non si poteva fare in maniera un po’ più semplice? Quante ripetizioni ci sono in questo processo? Quanti organismi se ne occupano?

Mi risulta che molti anni fa ci fossero tre ministeri per così dire “Economici”, i quali furono “accorpati” in uno solo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Ohibò, verrebbe da pensare che sia fatta una cosa buona, riducendo delle inutili complicazioni.

Il neonato ministerone però, ha avuto subito bisogno di avere quattro “agenzie” alle proprie  dipendenze: Entrate, Territorio, Demanio e Dogane.

Tra queste, l’Agenzia delle Entrate, ente pubblico autonomo sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze, si occupa dell’accertamento dei tributi.

Laddove vi sia un contenzioso, l’Agenzia delle Entrate si avvale di una società pubblica (in comproprietà con l’INPS), Equitalia s.p.a., che si occupa della riscossione dei tributi.

Questa società, che dice di essere una s.p.a., ma è pubblica, a sua volta, si articola in:

–         Equitalia Giustizia S.p.A.

–         Equitalia Servizi S.p.A.

–         Equitalia Nord S.p.A.

–         Equitalia Centro S.p.A.

–         Equitalia Sud S.p.A.

Se ricevete una cartella da Equitalia sud, ma abitate al Nord, non chiamate Equitalia Nord, non si parlano.

Se a tutto questo sistema aggiungete i CAAF, il quadro è abbastanza completo per dire che lo Stato è inefficiente e inutilmente complicato e che, soprattutto, serve solo a mantenere organismi del tutto inutili e/o ridondanti e a elargire soldi a centri di potere, i sindacati, che sono autoreferenti e poco chiari nei loro rapporti con la politica e, per altre materie, con il mondo finanziario e produttivo.

Tagliare, tagliare, tagliare.

Cybergeppetto

p.s. Cara – dice il pensionato sindacalizzato alla moglie – ho portato il CUD al CAAF per fare il 730, meno male che è gratis…

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L’immagine è tratta da CAAF Emilia Romagna

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Inchiostro antipatico

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