Diciannove paesi di cinque continenti e più di 12mila partecipanti. Questi i numeri dell’esercitazione Eager Lion 2012, a cui l’Italia sta partecipando con un contingente di 37 paracadutisti del 185° R.A.O. (Ricognizione Acquisizione Obiettivi) e 4 ufficiali delle quattro Forze Armate dislocati tra il KASOTC (King Abdullah II Special Operation Training Center), centro di addestramento per le Operazioni speciali ubicato alla periferia di Amman, e nel golfo di Aquaba, a bordo di navi americane.
L’esercitazione, che ha preso avvio lo scorso 9 maggio con il friendship jump collettivo dei paracadutisti della Combined Joint Task Force Spartan (foto DVIDS), si protrarrà fino al prossimo 28 maggio. Il 29 è previsto il rientro dei militari italiani in patria.
Sono Stati Uniti e Giordania i paesi che conducono l’intera Eager Lion, a testimonianza della lunga storia dell’esercitazione militare multilaterale nel Regno hascemita.
Gli scenari dell’esercitazione, infatti, vengono delineati con anni di anticipo rispetto allo svolgimento, a garanzia del soddisfacimento degli obiettivi comuni di addestramento, e sono realizzati in modo da presentare minacce alla sicurezza realistiche e attuali. Per la Eager Lion del 2012, fa sapere lo US CentCom, la fase di pianificazione si è estesa negli ultimi tre anni e nel 2011 è stata giocata in Giordania una esercitazione simile, la Eager Lion 2011.
Lo scopo dell’esercitazione di quest’anno, sottolinea lo stato maggiore della Difesa italiano, è quello di rafforzare l’interoperabilità e le relazioni tra i paesi partecipanti nella condotta, ad ampio spettro, delle operazioni di contingenza. In modo da costruire capacità funzionali, praticare attività di gestione di crisi e aumentare la prontezza dei militari coinvolti.
Fonti: stato maggiore della Difesa, US CentCom
Foto: DVDIDS