Apr 20, 2012
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Cercasi obiettore, disperatamente

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Tracce mnestiche della prima repubblica

By Cybergeppetto

Ve li ricordate gli obiettori di coscienza? Erano persone mosse da grandi ideali e per le quali fu emanata un’apposita legge che recitava: “I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell’esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione riconosciute dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, opponendosi all’uso delle armi, non accettano l’arruolamento nelle Forze armate e nei Corpi armati dello Stato, possono adempiere gli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile, diverso per natura e autonomo dal servizio militare, ma come questo rispondente al dovere costituzionale di difesa della Patria e ordinato ai fini enunciati nei ‘Principi fondamentali’ della Costituzione”.

Bei tempi quando si poteva evitare di fare il militare, dormendo a casa, facendo orario d’ufficio e ricevendo la stessa paghetta dei militari, oltretutto a spese del Ministero della Difesa. Insomma, c’è stata un’epoca in cui alcuni giovani, additati ad esempio per la purezza della loro coscienza religiosa e/o civile, davano il loro contributo alla difesa della Patria rifuggendo al contatto con le armi.

Dov’è finita tutta questa nobile schiera di eletti della Pace? Non se ne trova più traccia, non ne parla più nessuno, anche perché da quando la Difesa, che ha già i suoi guai, non paga il militar soldo a coloro che hanno orrore delle armi, questi nobili pargoli si sono estinti assai più velocemente dei dinosauri, almeno quelli della preistoria, perché quelli della prima repubblica sono in troppi casi ancora in giro a pontificare.

Gli ideali di quella repubblica sembravano una gran bella cosa, ma forse tutto il sistema si reggeva in piedi perché era comodo e perché pagava pantalone.

Comodo per i figli dei benpensanti, perché l’obiettore rimaneva vicino casa, sotto la gonna della mamma, sotto la tonaca del prete progressista o nel cortile del collettivo democratico-anti imperialista.

Comodo per chi riceveva manodopera a costo zero e che poteva accreditarsi come elemento solidaristico e pseudo ghandiano della società, anche se si trattava non solo e non proprio di carità e solidarietà, volontariato e opere di bene, ma anche, e soprattutto di carrozzoni fintamente privati o para-statali o politicamente orientati.

Ora che tutto questo non c’è più e le associazioni che vorrebbero ottenere giovani dal Servizio Civile Nazionale piangono sulla miseria dei fondi che lo Stato centellina rovinandogli il giocattolo, gli obiettori sono comodamente al lavoro da qualche parte, dopo le benemerenze acquisite fornendo il loro generoso disimpegno dalle fatiche militari.

Se volete trovarli, gli obiettori, qualcuno ancora si aggira nei boschi: non parliamo di elfi o gnomi pacifisti, parliamo di persone che hanno prestato servizio come obiettori e che, grazie ad una leggina del 2007, hanno potuto ottenere il porto d’armi rinunciando allo “status” di obiettore di coscienza.

Probabilmente qualche politico populista con la passione della caccia avrà sentito l’imperativo categorico di restituire a questi ex-eletti della Pace, la possibilità di un uso non combattente delle armi che tanto gli facevano schifo.

Cybergeppetto

p.s. “Papà! Mi porti a caccia con te?”. “Figliolo, le armi sono una brutta cosa, per questo motivo non ti ho mai comprato armi giocattolo. Quando sarai grande deciderai se praticare questo sport, peccato che tu non possa fare l’obiettore di coscienza al servizio militare, sarebbe stato molto educativo. Si fa sempre in tempo a prendere questo vizio, le leggi ci sono”.

La foto è di telefree.it

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Inchiostro antipatico