Si è conclusa due giorni fa nel settore sud dell’area di responsabilità italiana del Comando Regionale Ovest (Regional Command West- RC-W) di ISAF, a guida brigata Sassari sotto il comando del generale Luciano Portolano, l’operazione Shewan, che ha portato al sequestro di un quantitativo importante di hashish e di oppio, al ritrovamento di armi e munizioni e al conseguente arresto, da parte delle forze di sicurezza afghane (ANSF), di 3 riconosciuti ribelli e il fermo di altri 36 sospetti.
E’ lo stesso RC-W a darne notizia tramite un comunicato stampa, da cui si apprende che l’intera operazione Shewan, dal nome della località in cui è stata condotta, era espressamente finalizzata a neutralizzare l’azione dei ribelli in un settore della provincia di Farah a ridosso della High Way 1 (Ring Road), principale arteria di comunicazione dell’Afghanistan.
L’operazione si inquadra nell’ambito della campagna invernale che RC-W sta conducendo in tutta l’area di responsabilità e che ha portato, nel mese di febbraio, al ritrovamento di armi ed esplosivi e a una massiccia adesione di ribelli al processo di reintegrazione.
Lo scorso 4 marzo, si apprende, nel settore nord un gruppo armato di insorgenti, composto da un importante comandante e 52 affiliati combattenti, ha consegnato le armi alle autorità della polizia afgana per essere avviato al processo di reintegrazione.
Questi si aggiungono ai circa 800 reintegrati che, da quando la brigata Sassari è al comando di RC- W, hanno scelto di abbandonare la lotta armata a seguito dell’efficace pressione operativa su tutta l’area occidentale del Paese.
Le unità che hanno condotto l’operazione appartengono alla Task Force (TF) South, su base 152° reggimento Sassari, in stretto coordinamento con oltre 700 uomini dell’ANSF seguite dai mentor dell’OMLT (Operational Mentoring Liaison Team).
L’RC-W ISAF in Paola Casoli il Blog
Sequestri e reintegrazione dei ribelli nella zona di responsabilità italiana in Afghanistan in Paola Casoli il Blog
Fonte: RC-W ISAF
Foto: RC-W ISAF