Gen 23, 2012
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Il reddito di cittadinanza, Nichi Vendola scopre l’equazione del motore immobile

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L’utopia spara le sue ultime cartucce

By Cybergeppetto

Ieri un grande sognatore, l’ultimo apostolo dell’utopia, durante un’assemblea in cui il suo movimento discuteva di come affrontare la crisi economica, ha tracciato la strada maestra per un mondo più giusto. Si tratta di un vecchio amico di questo sito, Nichi Vendola.

Il nostro mentore però, a differenza delle altre volte, di cui troverete i link a piè di pagina, questa volta vola alto e, trasfigurandosi come Gesù, ma sul monte dell’Utopia, rivela ai suoi apostoli l’estasi della grazia comunista: il reddito di cittadinanza. Un reddito che tu devi ricevere anche se non fai nulla.

Oibò!, mi sono detto, questa cosa è rivoluzionaria, il reddito non più legato al lavoro è una utopia fantastica. Deve essere bellissimo stare tutto il giorno in poltrona e vedere il proprio conto in banca che ingrassa, più o meno come il grasso che, nel frattempo, si anniderebbe nel nostro corpo, ostruirebbe le nostre arterie e, fatalmente, ci porterebbe al colpo apoplettico.

Vuoi mettere però la soddisfazione di campare senza fare una beata fava aspettando l’infarto democratico? Oppure, per i più rigorosi, vuoi mettere la soddisfazione di aver rifondato il comunismo mondiale in cui ognuno riceve in base a quel che gli serve? Ancora una volta certa politica ha inventato il motore immobile, quello che produce lavoro senza bruciare combustibile e comburente, senza la cella a idrogeno, assolutamente senza nulla!

Sono andato alla ricerca di qualcosa sulla rete e, poffarbacco! Ho trovato addirittura un modello matematico che mette, nero su bianco, questa nuova scoperta del pensiero moderno!

L’equazione che ho tratto dalla rete (qui dal sito di Reddito di Cittadinanza) è una cosa fantastica, i politici hanno inventato l’analisi matematica applicata alla politica. Dalla flatulenza intellettuale dei sofisti contemporanei arriva, come un coniglio dal cilindro, la soluzione a tutti i mali della società italiana. RDC = EM / AB.  Reddito di cittadinanza uguale emissione monetaria fratto abitanti.

Con una semplice equazione si è trovata la pietra filosofale che risolve, ipso facto, tutte le ambasce degli italiani che temono di dover lavorare chissà quanto per pagare i debiti fatti sinora.

Qualche incauto reazionario potrebbe pensare che il reddito è quella cosa che si ottiene combinando lavoro e capitale, cosa che, dalla notte dei tempi, costringe il genere umano a faticare, sudare e, alla fine, schiattare sotto il peso del lavoro.

La soluzione è presto detta, basta stampare la moneta che serve e distribuirla alla gente. Neanche l’asino di Buridano avrebbe saputo escogitare una soluzione migliore.

Il sito, poi, trae le conseguenze di questa teoria e rivolge delle domande suadenti al lettore: “Che lavoro farebbe, se non dovesse preoccuparsi del suo reddito?”.

Ma vi pare che uno che può vivere di rendita si metta a lavorare?!

Se mai ci fossero dubbi, trascrivo la missione del sito: “Persuasi che il reddito di cittadinanza sia una realtà realizzabile, giusta e positiva proponiamo, promuoviamo e sosteniamo, anche con questo sito, ogni iniziativa che permetta di offrire ai 60 milioni di cittadini italiani un reddito a scadenze regolari e a vita in grado di garantire una vita dignitosa, indipendentemente dalla prestazione lavorativa effettuata”.

Giuro che, alla luce di quanto ho letto sul sito, non vi capisco a voi italiani che vi fate strozzare dai professori tecnici che hanno avuto il reddito di cittadinanza fino a ora e che vi stanno facendo muovere il culo dalla vostre poltrone.

Cybergeppetto

p.s. Dopo il successo del reddito di cittadinanza, le maggiori case automobilistiche hanno avviato delle ricerche per implementare un nuovo combustibile, si tratterebbe di un derivato dell’urea, presente in grosse quantità nella comune urina che tutti produciamo. Un altro interessante filone di ricerca tecnologica è dato dallo sfruttamento della flatulenza umana, grande energia rinnovabile che da tempo muove la politica e che sinora, non è stata mai sfruttata. Nel breve periodo, circa cinque anni, potremo fare la pipì nei serbatoi delle nostre auto per muoverci a piacimento, basta ridurre l’uso del sale che provoca la ritenzione idrica. Per l’aerofagia applicata all’autotrazione ci vorrà più tempo.

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Foto: Reddito di cittadinanza

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Inchiostro antipatico