Anatomia del Comandante democratico dopo il naufragio della Costa Concordia
By Cybergeppetto
Viviamo un’epoca curiosa in cui non si usano le parole comando e ordine, a molti sembrano antidemocratiche, una specie di sopruso che ottusi autocrati impongono al popolo sovrano. Discussioni fumose rendono difficile capire chi deve obbedire e lavorare e chi deve comandare.
Il dialogo telefonico tra il Comandante della nave e l’Ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno è uno di quei rari casi in cui almeno uno degli interlocutori non si nasconde dietro formule fumose e volutamente ambigue.
Siamo abituati a scene cinematografiche in cui si parla di queste cose, ma spesso in modo distorto e caricaturale. Chi non si ricorda il Colonnello Buttiglione che passa le sue giornate a fare il cretino in caserma o il Colonnello Kilgore di Apocalypse now che fa surf mentre gli elicotteri della sua task force distruggono un villaggio vietnamita? L’avversione per l’azione di comando si è nutrita per anni delle fesserie di certa cinematografia tardo-sessantottina.
Al di fuori delle istituzioni militari le parole comando e ordine sono da tempo bandite, si sente dire che tutti coordinano, dirigono, supervisionano, controllano, monitorizzano, gestiscono. Quando chiedi chi comanda e chi è responsabile allora incominciano i guai, ognuno punta il dito contro qualcun altro, dice che il suo lavoro è un altro, che non l’hanno informato ecc. ecc.. Ce ne fosse uno che comanda…
Ma se sei un Comandante non puoi dire che la colpa è di un altro e, unico caso in un Paese in cui sono tutti a piede libero, vai dritto in galera. E meno male…
Se ti chiami Comandante non puoi fare finta di essere un manager, non puoi credere di essere un amministratore delegato che aspetta le decisioni del Consiglio d’Amministrazione, non va bene.
Quando c’è un problema da risolvere subito non puoi fare un sondaggio su internet per chiedere la soluzione al pubblico, non puoi mandare un questionario alla gente per avere delle dritte.
Il fatto è che in Italia la figura del Comandante non piace a nessuno e non solo per colpa di quel tale che sarebbe scappato dalla nave che aveva l’onore e l’onere di comandare. Il fatto è che certa pseudo-cultura e certa politica, pur comandando in maniera capillare in ogni angolo della società, peraltro in maniera occulta, ci hanno fatto credere che dare ordini sia una cosa cattiva e che la “collegialità” e i tavoli di confronto siano la soluzione a tutti i mali.
La vita è strana e talvolta fornisce esempi chiari di cosa si debba o non si debba fare quando le cose si mettono male.
La figura del Comandante viene uccisa da quello della Costa Concordia, ma viene anche resuscitata da quello della Capitaneria di Porto.
Se non si entra nell’ordine di idee che il nostro Paese sta naufragando e una classe di comandanti politici perde tempo a disquisire di cose inutili, il naufragio è certo. Già da troppo tempo imbarchiamo debito pubblico e il timone nella plancia del Governo gira a casaccio perché tutti in Parlamento lo spingono da una parte o dall’altra.
Democrazia non è lasciare che la nave vada sulle secche perché l’avversario politico non deve comandare, ma è soprattutto rispettare le responsabilità degli altri e fare fronte alle proprie.
Cybergeppetto
p.s. Dopo il segnale di pericolo gli altoparlanti diffusero la voce del Comandante: “Qui è il Comandante che vi parla. La nave imbarca acqua. La situazione è molto seria, l’equipaggio sta aspirando l’acqua verso l’esterno e chiudendo la falla. Tutte le persone che ritengono di essere valide si rechino nei punti di raccolta per aiutare ponendosi a disposizione dei marinai per il trasbordo di materiali che ostruiscono i lavori. Gli altri indossino il salvagente e vadano sul ponte per bilanciare la nave. Le operazioni si svolgano con calma e precisione. Nessuno è autorizzato a lamentarsi, potrà farlo con me quando avremo salvato la nave. Al ristorante sono disponibili bevande calde. L’infermeria della nave è operativa, ma solo per i casi più gravi. La radio è in avaria, ma ce la caveremo da soli …”.
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Foto: il comandante della Concordia Schettino e il comandante della Capitaneria di Livorno De Falco sono di blog.studenti.it