Nov 8, 2011
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Idi di Novembre: “Anche Tu mi tradisci, Padre mio!”

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Premio Bruto al senatore Pisanu

By Cybergeppetto

Il Parlamento italiano è sicuramente il più grande spettacolo dopo il big bang. Dopo il grande successo del Premio Pensioni sprecate, la commissione di Paola Casoli il Blog si è riunita per votare, peraltro all’unanimità, il conferimento del Premio Bruto al senatore Beppe Pisanu.

Il Senatore in questione si è prodotto in uno show degno di Zelig, talchè si vocifera che sostituirà presto il pur bravo Cetto La Qualunque nella satira sui politici.

Il premio, dovuto all’intervento del nostro alla Convention del Terzo Polo, è stato attribuito con la seguente motivazione:

“Parlamentare di elette virtù consociative, già dedito da decenni alla composizione di diatribe tra correnti della Balena bianca della Prima repubblica, alla vigilia di uno degli ennesimi giochi di palazzo per far cadere il governo, mentre affondava, novello Bruto, il pugnale scudocrociato nella pancia del malcapitato di turno, tuonava in un’assemblea di notabili il suo grido di battaglia: non sono un traditore, ma un tradito!”.

Questo grido alto e forte ha fatto tremare le vene e le budella della commissione, che, di fronte all’iperbole comica del reo che accusa la vittima di sporcargli il coltello, non ha potuto far altro che plaudire al livello di sublime umorismo scompisciandosi in una ridarola prolungata, irrefrenabile e devastante.

Ma il novello Bruto è stato capace di esprimere un pensiero ben più articolato: “Nessun normale governo di centrodestra o centrosinistra sarebbe in grado di reggere il peso tremendo della crisi e gettare le basi per un futuro migliore. C’è bisogno di tutti. E un governo di unità nazionale è diventato quasi una scelta obbligata e prima ancora un dovere verso tutti gli italiani”.

Avevamo visto tutto, avevamo sentito tutto, ma un intervento così riapre in grandissimo stile il gioco dei quattro cantoni negli emicicli della repubblica, il rampollo dei Borbone è andato in visibilio all’udire la versione democristiana del famoso ordine borbonico “facite ‘a ‘mmuina!”, quello con il quale i marinai che stavano a poppa andavano a prora, quelli che stavano nella stiva salivano sul ponte e così via dicendo.

I presidenti delle camere hanno fatto sapere che installeranno semafori e sistemi tutor tra gli scranni del parlamento, stante l’inderogabile necessità di disciplinare il vortice di cambi di partito/gruppo/coalizione dei parlamentari, sia controllandone la direzione che la velocità. Beppe ha scoperchiato il vaso di Pandora …

Quanto tempo sprecato in votazioni … Se avessimo dato retta prima al Bruto di turno avremmo potuto fare governi tecnici/di unità nazionale/del Presidente/di chi cacchio volete voi tranne che eletti dal popolo. Per risparmiare, basta con le elezioni, tanto non servono a nulla, c’è sempre un Bruto pronto con il pugnale, non importa di che schieramento, tanto si sa che i parlamentari corrono da una parte all’altra anche con la sedia attaccata al culo.

Il momento è catartico, sapremo in giornata se Mister B si dimette, ma di una cosa siamo sicuri, quale che sia il governo, fin quando avremo dei politici così non potremo che correre allegri verso la bancarotta, quella che Beppe e i suoi amichetti hanno incominciato spargendo pensioni e posti di lavoro quando chi scrive aveva i calzoni corti. Chiunque vinca o perda oggi, si continuerà in un gioco senza fine di pugnali sporchi di falsa democrazia. L’editore svizzero e lo squalo dei media mondiali ringraziano.

Cybergeppetto

p.s. Il parlamento italiano ha impegnato il governo, chissà quale, a chiedere al comitato olimpico internazionale di tenere le prossime olimpiadi della partitocrazia a Montecitorio e Palazzo Madama. Tra le nuove discipline olimpiche spiccano la corsa del governo a ostacoli, la maratona costituzionale senza fine e il sollevamento del peso stipendiale dei parlamentari.

Foto: jksports.it

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Inchiostro antipatico