Ott 19, 2011
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Un lavoro per l’indignato

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By Cybergeppetto

La foto (qui da Ansa) l’hanno vista tutti. L’indignato che scaglia l’estintore si distingue per la dinamicità della posa, roba da far invidia al famoso discobolo di Mirone.

Eppure c’è un particolare che in quest’epoca di culto della sicurezza del lavoro salta agli occhi: attaccata all’estintore in volo c’è ancora la scheda di manutenzione, quella che riporta con tanto di data tutte le volte in cui l’attrezzo è stato scaricato e ricaricato per rispettare le normative antinfortunistiche.

Ora che l’hanno arrestato, presto scarcerato e/o agli arresti domiciliari, potrà riflettere sull’opportunità che ha avuto di trovare un lavoro – perche no? – come addetto alla manutenzione degli estintori. Così come gli hacker vengono assunti dalle società di programmazione, le chiamano software house, così come gli scassinatori vengono assunti dalle ditte che producono serrature, non vedo motivi ostativi all’assunzione degli indignados nelle ditte per il controllo delle scadenze degli estintori.

Allorquando il nostro eroe avrà finito di scontare la sua pena, che dovrebbe essere scontata in galera, ma che tanto verrà ridotta cosicchè lui  passerà più fuori che dentro, potrà dedicarsi a curare la sua antica arma, magari facendola volteggiare mentre controlla la data dell’ultima ricarica.

Sarebbe un grande traguardo ricordando che  lo sventurato prima appiccava il fuoco alla macchine e poi scaricava per aria l’estintore, finendo poi  per tirarlo in testa alle forze dell’ordine.

La redenzione passa anche per un foglietto di carta con delle date sopra, nella vita puoi incazzarti quanto ti pare, sbraitare quanto vuoi, alla fine te la fai passare e ti metti a lavorare, soprattutto se hai sempre votato per i populisti che si sono fottuti i soldi per le loro pensioni fin dagli anni Settanta e ora ti guardano con aria compassionevole dimenticando che hanno lavorato e fatto lavorare i loro amici per diciannove anni, sei mesi e un giorno.

La pazienza e la cura delle schede di manutenzione è un antidoto sicuro alla rabbia dell’indignado, la sicurezza che si genera avrà il potere di far diminuire il numero di macchine date alle fiamme.

Naturalmente ci sono altre opportunità alle quali gli indignados non hanno pensato, basta riflettere un attimo per capire che tutti quelli che hanno rovesciato i cassonetti potrebbero lavorare nella aziende municipalizzate per la raccolta dei rifiuti, quelli che spaccavano le vetrine delle banche potrebbero diventare delle guarde giurate per evitare le rapine e molto altro ancora.

Insomma, il corteo del 15 scorso deve essere considerato un’opportunità di crescita, un anelito di speranza, un punto di svolta per il nostro PIL.

Dall’indignazione alla produttività il passo potrebbe essere breve.

Cybergeppetto

p.s. “er pelliccia”, un tempo noto alle cronache per aver partecipato ai gravissimi disordini del 15 ottobre 2011, è stato insignito della croce di cavaliere del lavoro per l’ormai lunga militanza nel campo della sicurezza antincendio e per l’esempio dato nel trasformare la protesta in proposta; consegna il premio il capo del movimento degli indignados.

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Indignarsi è più facile che lavorare – By Cybergeppetto (16 ottobre 2011)

Foto: Ansa

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Inchiostro antipatico