Ott 7, 2011
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I Mostri della Repubblica. Il CSM

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By Cybergeppetto

I mostri della Repubblica si dividono in due categorie: la prima raggruppa gli organismi che non servono a null’altro che a porre le terga di nobili soloni su “importanti” scranni, la seconda raggruppa quei sodalizi che non riescono a fare nulla pur avendo una teorica ragion d’essere.

Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ricade tranquillamente nella seconda categoria.

Il nobile consesso, secondo quanto prevede la Costituzione (articolo 105), si occupa di assunzioni, di assegnazioni e trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati, a tutela dell’indipendenza dell’ordine giudiziario.

Per quanto riguarda le assunzioni basta una veloce ricerca sul web, pratica elementare e riservata alle persone semplici, per richiamare alla memoria tutte le opacità dei recenti concorsi in Magistratura. Il Corriere del 25 novembre 2008 citava il caso di un candidato che si autoaccusava di aver copiato.

Sono in molti a chiedersi che tipo di congiuntivo abbia usato per il suo concorso un famoso pubblico ministero poi passato alla politica, ce ne sono diversi. Il CSM si difende ogni volta puntando il dito contro il Governo, al quale spetta il solo compito di metterci i soldi.

Per quanto riguarda le assegnazioni e i trasferimenti, il solito uso disinvolto del web segnala come vi sia una ”scarsa propensione” dei magistrati a essere impiegati in procure situate in sedi disagiate. Una lunga letteratura sull’argomento testimonia come il CSM abbia chiesto di modificare le norme in vigore sulle incompatibilità e assegnare neo assunti nei posti più a rischio. In parole povere, quando non si ha voglia di fare il proprio dovere su tutto il territorio nazionale, come viene chiesto ad altri servitori dello stato, basta chiedere di cambiare le regole del gioco per assecondare legittime, e comode, aspirazioni personali. Il CSM si difende ogni volta ricordando l’abnegazione e il sacrificio di quei magistrati che sono caduti nella lotta alla mafia: dietro pochi eroi si nasconde sempre un numeroso Esercito.

Ancora più divertente è il capitolo delle promozioni dei magistrati. Nell’indifferenza generale è stato pubblicato qualche anno fa un simpatico libro di Stefano Livadiotti, giornalista del Corriere, intitolato “Magistrati, l’ultracasta” che afferma con disarmante tranquillità che il 99,6 per cento dei magistrati è promosso fino al grado apicale. Un’apposita commissione del CSM ha prodotto i propri studi statistici riscontrando “plurimi standard di laboriosità”. Piacerebbe a tutti valutarsi da soli e darsi bei voti, Se qualcuno recrimina, il CSM accusa il Governo di attentare all’indipendenza della Magistratura.

L’ultimo capitolo, il più esilarante, è quello dei provvedimenti disciplinari. Tutti sanno che i magistrati non sono responsabili dei loro errori, i risarcimenti li paga lo Stato. Il libro che abbiamo citato si profonde in esempi che mostrano senza tema di dubbio e smentita che i magistrati non vengono mai puniti seriamente quando commettono errori anche gravi. Anche in questo caso, se qualcuno recrimina, il CSM accusa il Governo di attentare all’indipendenza della Magistratura.

La Scienza dell’Organizzazione, una cosa che prendono molto seriamente all’estero, dice che un organismo che non serve ai propri scopi deve essere cassato e rifatto di sana pianta. Non dite questa cosa ai legulei,  s’incazzano di brutto e ti dicono che Tu non hai studiato legge e non puoi discutere con loro di queste cose…

Cybergeppetto

p.s. “Chi Ti credi di essere per criticare così il CSM?”, il tono di Paola è duro. Cybergeppetto, mogio mogio,  se ne va … per andare a scrivere un altro post della serie “I mostri della Repubblica”…

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Foto: tocco da giudice di Milestonemedia

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Inchiostro antipatico