Ott 14, 2011
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Generaaalii, a riposo! Come mandare a casa i generali di corpo d’armata

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By Sugar Lady

Un, due, oplà. Un rapido magheggio nello spettacolo del sabato pomeriggio ed ecco il preludio di un nuovo progetto di Difesa materializzarsi nell’esplosione di stelline glitterate al centro della pista.

La nomina del generale Claudio Graziano a Capo di stato maggiore dell’Esercito, proposta avanzata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa prima della riunione odierna del Consiglio dei Ministri e poi confermata ufficialmente, ha proprio l’aria di voler rappresentare una ventata di freschezza nel mondo dei generali di corpo d’armata e delle loro nomine. Come una spruzzata di Glade al gelsomino dentro l’armadio alla naftalina della nonna!

Una manovra dettata dalle ristrettezze economiche – sempre il braccino corto ‘sti maschietti!, e dalla conseguente necessità di sbarazzarsi di un po’ di generaloni in attesa di terminare il loro servizio esattamente come lo avevano sognato da ragazzi in Accademia.

Il generale Graziano è giovane, gli mancheranno almeno cinque anni prima di mettersi le pantofole e inventarsi un blog da infarcire tra una briscola e una gita al santuario, quindi farà in tempo a vedere invecchiare senza proroghe i colleghi più giovani di lui, mentre gli altri se ne andranno a poco a poco in pensione.

Un vero risparmio in termini di proroghe, dunque, e una prelusione a una ristrutturazione riduttiva dell’Esercito, conseguente ai tagli di bilancio per la Difesa che finora non avevano ancora toccato i generali di corpo d’armata.

Chissà se le aziende della Difesa, quelle più quotate, intendo, si accontenteranno di una ventina di futuri generali che non siano stati capi di stato maggiore dell’Esercito. Si sa che certe nomine riempiono la bocca più di un babà ripieno di crema – e infestano gli uffici più degli acari della polvere!

Sugar Lady

I gradi da generale di corpo d’armata sono di Neonisi

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