Set 17, 2011
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Gli schiavi della Repubblica. L’autista di auto blu

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By Cybergeppetto

Che vita di merda! tutto il giorno ad aspettare che il boss si degni di entrare svelto come una lepre in quest’accidente di macchina di servizio per andare a incontrare a sirene spiegate un bastardo come lui… e devo pure ringraziare lo zio Pasquale che era cugino di primo grado del segretario di Sua Maestà l’Onorevole XY.

Mio papà voleva che io diventassi ingegnere, ma io non avevo voglia nè di studiare nè di spaccarmi la schiena in fabbrica come lui, al liceo ho fatto le proteste e le occupazioni.

​Avevamo grandi ideali e si rimorchiava parecchio durante i cortei. Quelli che ci venivano a fare la morale del dovere e del lavoro li mandavamo a quel paese allegramente, il diritto al posto lavoro veniva tutelato, mica come ora.

Io non ho nulla contro i lavori manuali, faccio giardinaggio e bricolage per hobby, ma non vedevo il perchè io non potessi avere un posto statale quando lo davano a tutti.​

All’Università c’era il diciotto politico, ma io non sono riuscito a prendere nemmeno quello, ho traccheggiato per quattro o cinque anni e poi ho dovuto adattarmi con questa cosa che mi trovarono i miei genitori, tanto bastava avere una tessera in tasca per poter trovare un lavoro e un alloggio sociale, bei tempi!

Ora che passo le mie giornate a prendere un numero infinito di caffè e a fumare molte sigarette, non capisco perchè non mi possa esser riconosciuto un equo indennizzo e una pensione privilegiata per i danni che il fumo e i caffè mi creano. Bisognerebbe che i medici delle commissioni provassero loro a fare questa vita!

Con il tempo mi sono reso conto che l’organizzazione dello Stato è caotica, non si capisce cosa si deve fare e, soprattutto, a che serve. La paura è che se qualcuno si mette davvero a raddrizzare le cose, poi finisce che diminuiscono le auto e impongono ai dirigenti di fare meno riunioni e più videoconferenze, di mandare in giro meno corrieri e più  e-mail.

Già abbiamo subito delle riduzioni, il parco è diminuito al punto che si è dovuti ricorrere a servizi in affitto… non capisco questa avversione per le macchine di servizio.

Io porto il mio capo avanti e indietro tra la sede principale e la succursale, qualche volta mi è capitato di portare anche i suoi interlocutori mentre lui era impegnato, mi guardavano male e dicevano che usavamo una bella macchina… cosa vuole la gente? Che porti il mio capo in tandem?

Se lo Stato non ha i soldi per mantenerci a me non me ne frega niente, li trovi come vuole, non posso mica mettermi a lavorare adesso…

Un ultima cosa, mio cognato ha un ristorante, ogni tanto lo aiuto per arrotondare, ma vedo che batte uno scontrino ogni tanto, fate pagare lui…

Cybergeppetto​

p.s. Gli autisti di auto blu si sono riuniti in un sindacato autonomo di base per rivendicare la necessità di spostamento della pubblica amministrazione e contro i tagli alle auto di servizio. Il loro presidente ha dichiarato in una nota che senza auto non si va da nessuna parte…

​La foto dell’autista di auto blu è del blog tpi-back.

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Inchiostro antipatico