E’ dal mese di giugno, fa sapere la BBC, che una folla formata da leader politici e religiosi, oltre che da gruppi locali, sta bloccando la costruzione di una base navale sull’isola di Jeju, nella Corea del Sud.
Il timore degli attivisti è che, oltre a danneggiare l’ambiente, la base – aperta anche alle navi statunitensi – finisca per rappresentare una provocazione per la Cina, che potrebbe sentirsi minacciata dalla presenza di navi da guerra nel Mar Giallo.
La base navale di Gangjeong, che dovrebbe essere completata nel 2014, è destinata a ospitare venti navi da guerra a protezione delle tratte marittime mercantili attraverso cui passa la maggior parte del traffico commerciale della Corea del Sud.
Per il governo coreano si tratta di un affare da 680 milioni di euro di importanza vitale per la sicurezza nazionale, con un indotto non trascurabile a tutto vantaggio della popolazione locale.
Venerdì scorso, per disperdere i manifestanti sono intervenuti un migliaio di poliziotti antisommossa. Non era più possibile ritardare la prosecuzione dei lavori.
Le Coree in Paola Casoli il Blog
Fonte: BBC
Foto: Reuters/BBC, ecolocalizer.com