Ago 20, 2011
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Siria: feriti infilati vivi nei frigoriferi dell’obitorio; detenuti bendati e uccisi. Oggi in Siria una missione umanitaria dell’Ocha

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Oggi sabato 20 agosto una componente umanitaria delle Nazioni Unite inizia la propria visita in Siria, dove dopo quasi sei mesi di proteste della popolazione contro le autorità e relativa violenta reazione armata si comincia a parlare apertamente di crimini contro l’umanità. La notizia è stata data ieri da BBC online.

Secondo la stima di gruppi umanitari i morti sarebbero ormai 2mila, mentre le persone arrestate addirittura migliaia.

Investigatori delle Nazioni Unite avrebbero già redatto un reportage di 22 pagine di denuncia contro il trattamento riservato ai manifestanti da parte delle forze speciali, che avrebbero da subito mirato a uccidere i civili nell’intento di bloccare le proteste.

Si parla anche dei corpi di 26 persone uccise mentre si trovavano sotto custodia delle autorità. Sembra poi che in alcuni casi le forze speciali abbiano chiuso nelle celle frigorifere dell’obitorio corpi di persone ferite ma ancora in vita, secondo quanto riporta l’articolo della BBC che cita Reuters.

Fino a qui gli investigatori dell’Onu hanno dovuto accontentarsi di testimonianze, visto che non avevano il permesso di entrare nel paese.  Oggi, però, un team organizzato dall’Ocha (UN’s Office for the Co-ordination of Humanitarian Affairs) inzia a visitare la Siria concentrandosi sui luoghi più caldi: “Ci hanno garantito il pieno accesso”, ha riferito il capo degli UN Humanitarian Affairs Valerie Amos.

Fonte: BBC

Foto: proteste ad Hama da Tg1 Rai

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Forze Armate · Sicurezza