Più tempo per stare a casa con le proprie famiglie, sottolinea l’articolo dei public affairs dell’esercito degli Stati Uniti (qui via Globalsecurity).
Dal 1° gennaio 2012, infatti, il periodo di dispiegamento per molti soldati sarà pari a nove mesi, mentre resterà di dodici mano a mano che si sale di grado.
Il cambio di linea, si apprende, riguarderà tutte le operazioni in corso, incluse l’operazione Enduring Freedom in Afghanistan, la Noble Guardian in Kosovo e la forza multinazionale nel Sinai egiziano. La piena operatività del provvedimento si avrà dal 1° aprile prossimo.
La scelta è legata a esigenze di sicurezza e di coordinamento del personale sul terreno, ma non è disgiunta dalle modifiche degli impegni operativi in atto. Ed è benvenuta in quanto apporta beneficio anche alle famiglie dei militari in servizio.
Lo confermano le parole di un portavoce dello US Army, il colonnello Peggy Kageleiry, secondo la quale è in corso una “continua analisi delle linee di condotta in modo da incontrare i fabbisogni della missione, dei soldati e delle loro famiglie”.
Fonte: Army News Service/Globalsecurity
Photo Credit: U.S. Army/Cpl. Kyle Slinker, a military police officer with 561st Military Police Company, attached to 2nd Brigade Combat Team, 4th Infantry Division, pulls guard at Police Sub Station 9 in Kandahar, Afghanistan, July 30, 2011