By Sugar Lady
Prima si ritengono invasi nel loro territorio e nella loro cultura. E seminano IED nelle strade dove passano gli Occidentali.
Poi tirano la sòcca (la gonna, per chi non parla il milanese, qui riferito alla sottana bianca di al-Zawahiri) al leader qaedista di turno che davanti alla videocamera dei compagni di merende bercia insulti di difficile traduzione – ma di chiaro obiettivo, gli Occidentali – per fargli dire che gli invasori se ne devono andare dall’Afghanistan.
E quando finalmente i militari stanno per fare le valigie, ecco che i capricciosi talebani sparacchiano un manpad contro il Chinook americano zeppo di SEALs, mandando in fumo al contempo 38 anime e l’equivalente economico di 31 superuomini delle forze speciali addestrati, equipaggiati e istruiti per anni con i soldi occidentali.
Non bastasse, ‘sti capricciosi talebani danno fuoco con un cerino al convoglio NATO che da Peshawar era partito alla volta dell’Afghanistan per dare il supporto in carburante a chi ormai ha già la testa a come far stare tutto nel gorilla box. Anzi, a chi ha già la testa a casa tra mogli e figli e revival della crisi dei mutui subprime.
Quello che vogliono non lo sanno neanche loro, stelline della mamma.
Frignano perché arrivano i militari da Occidente, cercano consolazione da mamma al-Qaeda perché non riescono a far da soli, e poi sul più bello fanno le bizze perché vengono lasciati soli con le loro magagne e con le loro donne.
Non è che soffrano di impotentia coeundi, per cui dopo tanto desiderio insoddisfatto si stancano anche di desiderare e maledicono chi toglie loro la mano d’aiuto? No, dico, perché nel caso noi italiani gli possiamo insegnare il celodurismo leghista. A pagamento, così di sicuro stavolta arriviamo al pareggio di bilancio!
Sugar Lady
Foto: talebani dal Morningside Post, vignetta dal Washington Post