Il pi greco (π) in soffitta, il tau (τ) alla ribalta sui media
By Cybergeppetto
Quando ho letto che qualcuno in Gran Bretagna, la perfida Albione, manifestava per archiviare il π, non volevo crederci, ma la maggiore agenzia di stampa italiana, l’Ansa, ha titolato “La condanna del pigreco, viva il tau”.
Leggo dal pezzo: “I libri di testo di matematica dovrebbero essere riscritti sostituendo Tau a Pi greco. E visto che il valore approssimato di Tau è 6,28, i matematici hanno proclamato il 28 giugno il Tau Day, dal momento che scritto all’americana é 6.28. Per tutti questi anni abbiamo sbagliato: Pi greco non è il numero più naturale che dovremmo associare a un cerchio”.
Con i mezzi di calcolo che abbiamo a disposizione oggi proprio non capisco perché si debba organizzare, ogni anno, una manifestazione per dire che è meglio il 6,28 del π. Nessuno ha evidentemente chiesto alle calcolatrici se siano d’accordo o meno.
Io non ho idea di quanto mastichi di matematica l’articolista di Ansa, ma lo esorto a ricordare, in primis, che per trovare la circonferenza bisogna moltiplicare il raggio per 2π, e, in secundis, che π è dato dal rapporto tra la circonferenza e il diametro ed è un numero con infiniti decimali, qualcuno lo chiama numero trascendente. Tutto il resto sta sotto il cappello con le orecchie da mettere, giustamente, in un angolo della classe.
E’ comprensibile che un numero così particolare non piaccia all’uomo moderno, anche se nessuno si azzarda a dire che è sbagliato. Nell’antichità i pensatori osservavano la realtà ed elaboravano leggi matematiche senza strumenti tecnologici come il computer con il quale noi oggi scriviamo le nostre amenità, ma la loro profondità di pensiero è ancora oggi ammirabile e il loro rapporto con il reale molto stretto. Non credo che abbiano messo a fuoco i concetti di geometria e il π pestando i tasti del telecomando.
L’evo contemporaneo è pieno di gente che vuole cose semplici e rapide, magari grazie all’uso della tecnologia.
Diceva un comico qualche anno fa che, ad esempio, i coltivatori vorrebbero avere la pianta automatica che ti da il frutto se ci metti un centesimo; ai giorni nostri si vorrebbe la piantagione videosorvegliata al computer con il contadino che clicca sulle piante per averne il raccolto.
Se a questo si aggiunge il vecchio vizio nazi-comunista di ripetere fandonie all’infinito, si ottiene una società in cui ognuno è incapace di confrontare le proprie opinioni con gli altri e riesce solo a veicolare “verità” a senso unico.
E’ profondamente democratico organizzare una manifestazione per il τ e contro il π, ma è anche una cosa profondamente idiota.
Noi tutti siamo soliti stigmatizzare le discussioni sterili e inutili, delle quali usiamo dire che trattano “del sesso degli angeli”, ma almeno i monaci del medievo discutevano e non si erano inventati la propaganda priva di qualsiasi capacità di confronto.
Cybergeppetto
p.s. La Grecia ha protestato in sede europea contro la Gran Bretagna, i cui matematici vorrebbero eliminare il π. Secondo il rappresentante greco sarebbe piuttosto ora che il Regno Unito sostituisse il simbolo £ con quello €. Tutti in Europa sostengono la Grecia sul π, ma non sembrano tutti d’accordo sull’€, forse per non scatenare le ire dei propri contribuenti.
L’immagine del π è del blog L’Indispettito