Prima sparate, e poi riferite. E’ il messaggio che il ministro della Difesa sudcoreano Kim Kwan-jin (foto AP) ha passato alle Forze Armate nel corso della sua visita di inizio anno. “Non chiedetevi se sparare o no”, ha detto ai militari il ministro, “prima sparate e poi riferite”.
Sono le nuove regole di ingaggio dopo le accuse di debolezza nella reazione all’attacco sferrato di sorpresa dalla Corea del Nord contro un’isola della Corea del Sud nel novembre scorso, più che mai osservate oggi che la Corea del Sud si sta preparando a una nuova dimostrazione di forza da parte di Pyongyang. Tanto che ne ha fatto le spese anche un aereo civile, colpito per errore.
Il timore di un nuovo attacco è concreto. Un articolo di Stars and Stripes riferisce di potenziamenti a strutture ed equipaggiamenti da parte di Seul nelle isole del Mar Giallo.
Un analista del Korea Institute of Defense Analyses di Seul, secondo quanto riportato, ha paragonato la preparazione per una eventuale battaglia tra le due Coree nel Mar Giallo all’allestimento di un vero e proprio palcoscenico, riferendosi ai nuovi hangar per elicotteri da attacco in costruzione nelle isole e dedicati, appunto, ad alloggiare elicotteri e personale nell’area sensibile.
Il messaggio è chiaro. E le scaramucce tra le Coree non sono e non resteranno fatti isolati.
Ma c’è di più. Il gruppo di intelligence della Difesa IHS Janes ha appena svelato che la Corea del Nord avrebbe intenzione di effettuare un test balistico intercontinentale, lanciando un missile in grado di percorrere fino a 5mila chilometri.
L’informazione arriva dalla combinazione di immagini satellitari. Si ritiene che, se effettuato, il test avrebbe un impatto più politico che militare.
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Fonti: Radio Australia, Stars and Stripes
Foto: AP/Stars and Stripes