By Cybergeppetto
Quali dovrebbero essere le ragioni per cui una persona, sana di mente e non sotto l’effetto di sostanze eccitanti / stupefacenti, decide di entrare in politica?
La prima ragione dovrebbero essere i propri ideali, ma la cosa non appare verosimile, il secolo delle grandi ideologie, nazismo, comunismo e fascismo, è tramontato. La razza superiore, per fortuna, non ha sottomesso il mondo, il sol dell’avvenire non si alza dall’orizzonte, manco se stessimo ai poli, dell’epoca del Duce c’è rimasta solo l’INPS, ma non sappiamo come pagare i buffi. La motivazione deve essere un’altra.
La seconda ragione dovrebbero essere i soldi, ma con questi chiari di luna mi sembra difficile: i vecchi democristiani e i gerontocrati comunisti i soldi li hanno già presi e sono scappati, c’è n’è ancora qualcuno che fischietta e fa l’indifferente. Ogni finanziaria è un bagno di sangue e i politici non sembrano essere così popolari, la motivazione deve essere un’altra .
La terza ragione potrebbe risiedere nella volontà di cambiare lo Stato e contribuire al progresso della Società, ma in un Paese in cui non si riesce a fare una riforma perché c’è sempre qualcuno che, benedetto dai decimali del consenso elettorale, proclama di essere “determinante” e si mette di traverso, mi sembra del tutto impossibile. La motivazione deve essere un’altra.
La quarta ragione potrebbe risiedere nel prestigio personale che deriva dall’aver vissuto in prima persona l’esperienza di chi è stato nella “stanza dei bottoni”, ma da tempo è ormai chiaro che nella confusione che regna sovrana nella Pubblica amministrazione a tutti i livelli, i bottoni non ci sono più, qualcuno se li è da tempo venduti. La motivazione deve essere un’altra.
La quinta, e ultima ragione, potrebbe risiedere nel fatto che, magari, ai nostri politici gli piace essere indagati e schiaffati in galera quando si oppongono ai poteri forti che da tempo hanno deciso che non gli piace chi è votato dal popolo, “de gustibus non est disputandum”, ma mi sembra del tutto impossibile. La motivazione deve essere un’altra.
Io le motivazioni le ho finite, l’ultima che mi rimane è molto semplice: gli italiani che fanno politica pensano, in qualche caso anche in buona fede, che il sistema si possa cambiare nell’ambito dei riti bizantini della prima repubblica, duri a morire. Magari con meno buona fede, pensano che fare politica sia spargere populismo e non spiegare ai cittadini che, ormai da molto tempo, non c’è una lira.
Pur sconfitto da questo interrogativo amletico, mi guarderò bene dal pestare i tasti del telecomando per capire che cosa pensano i politici e, soprattutto, chi gliel’ha fatto fare a entrare nella casta.
By Cybergeppetto
p.s. “Papà, da grande voglio fare il politico!”, dichiara il pargolo.. “In che partito?”, chiede scettico il genitore. “In un grande partito di massa radicato nel corpo elettorale e in grado di cambiare in meglio il nostro Paese”. “Bravo figliolo, hai dei nobili ideali– dichiara con tono piatto il genitore – dovrai studiare molto per diventare un astronauta. Quando partirai da Cape Canaveral sarò molto orgoglioso di te…”
L’immagine è tratta dal blog Congrega La Gabbia