By Cybergeppetto
Come è noto ai più, il Presidente della Repubblica ha la facoltà di nominare senatori a vita quei cittadini che hanno “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”.
Con tutto il rispetto che si deve agli attuali senatori a vita, tra i quali spiccano Andreotti e la Levi Montalcini, io penso che nell’ Italia dell’effimero e del particolarismo, imbellettate dal rimmel del progressismo e dalla cipria del fariseismo, si dovrebbe fare uno sforzo per rendere più vicini questi nobili cittadini al sentire comune. Quello che tutti i giorni ascoltiamo sui media, soprattutto quelli che dicono di essere lontani dal potere formale, ma forse sono anche troppo vicini al potere reale.
Il senatore a vita deve essere l’archetipo dei cittadini di un paese in cui si parla quasi solo di mutande ed in cui ogni meretrice proclama il suo orgoglio sputando veleno sulle donne oneste.
Il senatore deve essere la parte migliore di una comunità che dice di essere operosa, ma che dissipa il futuro dei suoi figli nel debito pubblico italiano e, pare, in quello di vari altri stati europei.
Il senatore a vita deve possedere le virtù civili di un paese che rigetta l’impiego di centrali nucleari e che bombarda uno dei propri fornitori di petrolio per poter partecipare alla susseguente spartizione del bottino. Deve essere l’alfiere di un popolo i cui cittadini reclamano a gran voce di voler fare la raccolta differenziata , ma che insozzano con i propri rifiuti buona parte del territorio.
Il senatore a vita deve incarnare sia lo spirito del cittadino che vuole uno stipendio dallo stato perchè ritiene che sia un suo diritto, sia lo spirito del politico che sa che deve fare il demagogo e promettere posti di lavoro se vuole rimanere in carica.
Il senatore a vita deve rappresentare anche quei tanti che usano la calunnia per cambiare i dirigenti politici o per chiudere interi partiti e che ci propongono uno scandalo dietro l’altro alla faccia della presunzione d’innocenza.
Il senatore a vita deve avere nel suo passato fatto battaglie per trasformare il dibattito pubblico in una lunga sequela d’insulti. Deve aver tirato le molotov alla polizia e deve aver picchettato le fabbriche per metterla nel secchio ai padroni.
In estrema sintesi è importante fare in modo che i senatori a vita siano rappresentativi del livello di particolarismo di una società che si fa del male dividendosi per interessi di congrega. Interessi da soddisfare compiacendo i poteri forti che hanno l’abitudine discreta di stabilire chi deve essere il re travicello di turno.
Quanto abbiamo visto sinora porta necessariamente a concludere che il signor Tafazzi abbia le necessarie caratteristiche per sedere a vita sugli scranni del senato italiano.
Cybergeppetto
p.s. Appena è stato informato della nomina a senatore a vita, il Signor Tafazzi ha dichiarato con aria grave: ” Intendo far risuonare alto e forte il rumore della mia clava anche a Palazzo Madama per dare un contributo importante ai toni del dibattito politico, invero dimessi e troppo dediti all’accomodamento”.
L’immagine di Giacomo Poretti nei panni di Tafazzi è tratta dal blog Sindrome di settembre