Troppo rischioso continuare a fare affidamento sul petrolio. Ogni convoglio di greggio destinato a contribuire al soddisfacimento di carburante della Difesa in area operativa è esposto al rischio di un attacco, rappresentando un bersaglio relativamente facile per i terroristi ovunque si trovi, sia in Iraq che in Afghanistan.
Meglio puntare sulle energie alternative, di quelle che si possono produrre da soli senza dovere a tutti i costi dipendere da paesi ostili. Ben vengano allora i carburanti fossili o gli ingredienti solari e biologici.
Lo comunica Sharon E.Burke, assistente al segretario della Difesa per i piani e programmi energetici operativi, in un’intervista dello scorso 9 giugno, citando l’invito fatto personalmente dal generale David Petraeus alle truppe dispiegate a diminuire l’uso di energia per il successo della missione.
Come si apprende dall’American Forces Press Service via Globalsecurity, Burke ha sottolineato che l’aspetto energetico è una questione strategica. Un aspetto cruciale della missione, la cui gestione, se ben condotta, è garanzia di successo sul terreno.
Per il momento i marines usano tecnologia che sfrutta l’energia solare. Ma anche la cosiddetta microgrid technology, ovvero la rete di rifornimento energetico in piccola scala, trova spazio nei teatri operativi grazie all’adattabilità del progetto alle caratteristiche locali come sole e vento, direttamente utilizzabili per la produzione di energia in loco e secondo le esigenze del posto.
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Fonte: America Forces Press Service US DoD via Globalsecurity
Foto: schema di microgrid da Matt Goes Green