Si è appena conclusa nella caserma Cavalleri di San Giorgio a Cremano, Napoli, la cerimonia del cambio di vertice della divisione Acqui che ha visto il passaggio di consegne dal generale Vincenzo Santo al collega Rosario Castellano.
Alla cerimonia era presente il generale Vincenzo Lops, comandante del 2° FOD, che ha dato atto degli eccellenti livelli addestrativi e operativi raggiunti dalla divisione Acqui nei due anni di comando del generale Santo. Eccellenze raggiunte sia a livello nazionale che internazionale, e unanimamente riconosciute dai comandi Nato e dall’Unione Europea (European Military Staff), ove la divisione è inserita.
Il generale Vincenzo Santo assumerà l’incarico di Capo di stato maggiore (COS) delle Forze Operative Terrestri con sede a Verona (Foter). Il generale Rosario Castellano, invece, proviene dal comando proiettabile del Comando di Vertice Interforze (COI), l’Italian Force Headquarters (ITA-JFHQ) di Roma, dove ha ricoperto l’incarico di comandante.
La divisione Acqui, erede di quella sterminata a Cefalonia all’indomani dell’8 settembre, è un comando di rilievo nello scenario operativo europeo.
Lo stesso stato maggiore della Difesa (SMD) ha definito che il Comando della divisione Acqui potrà costituire, quale comando di contingenza interforze a livello divisionale, l’ossatura non solo del Joint Task Force Headquarters italiano (IT-JTF HQ), ma anche dello European Force Headquarters (EU-JTF HQ).
Attualmente sono infatti tre le linee operative su cui si muove la Acqui: quella Nato, la nazionale e l’europea.
A livello nazionale la divisione Acqui dipende gerarchicamente dal 2° FOD di San Giorgio a Cremano, guidato dal generale Vincenzo Lops, mentre a livello Nato opera e si esercita ormai da anni con il comando di reazione rapida della Nato Allied Rapid Reaction Corps (ARRC) di stanza in Inghilterra.
Gli obiettivi delle esercitazioni svolte finora – nel 2008 la EVROPI, nel 2009 la MILEX, nel 2010 la MOLE PIT e nel 2011 la MILEX – sono stati quelli di affinare le conoscenze del personale della divisione sugli aspetti peculiari dell’Unione Europea, quali la Politica Europea di Sicurezza (PESC) e la Politica Europea di Difesa (PESD).
La formazione si è focalizzata soprattutto sui concetti e le procedure per la gestione di una crisi che, nel quadro delle missioni di Petersberg, può prevedere anche il ricorso alla forza militare per conseguire la separazione delle parti in conflitto.
Le esercitazioni hanno infatti simulato l’intervento della Unione Europea in un ipotetico paese a seguito di una risoluzione delle Nazioni Unite, con gli obiettivi di contribuire a stabilizzare la situazione, evitare una ripresa delle ostilità e ripristinare le condizioni di sicurezza.
Il comando divisione Acqui potrà dunque costituire, per l’Italia, il nucleo centrale del primo comando multinazionale e interforze che oltre al personale dell’Esercito si avvarrà anche del contributo delle altre Forze Armate e di personale straniero per la costituzione di un Comando Divisionale Nazionale, il tutto con la supervisione SMD e del COI.
La divisione Acqui in Paola Casoli il Blog
L’ITA-JFHQ in Paola Casoli il Blog
Fonte: comando divisione Acqui
Foto: comando divisione Acqui