La celebrazione del sessantesimo anniversario della costituzione dell’Aviazione dell’Esercito (Aves) è stata l’occasione per dimostrare le capacità operative della componente della Forza Armata costituita il 10 maggio 1951 come reparto aereo di Artiglieria, quale erede dei primi reparti di volo dell’Esercito della Grande Guerra che furono posti a base dell’Aviazione Ausiliaria del Regio Esercito.
La celebrazione, che quest’anno coincide con il 150esimo dell’Unità d’Italia amplificandone il richiamo agli alti ideali, si è tenuta ieri 10 maggio a Viterbo nella caserma Fabbri alla presenza delle autorità civili, militari e religiose della città.
La dimostrazione delle capacità operative di questa componente giovane e dinamica – in sessant’anni non si è persa nemmeno una operazione, sia in Patria che all’estero – ha consentito di assistere a un atto tattico che ha visto coinvolti tre aerei da collegamento e trasporto logistico Dornier 228, del 28° gruppo squadroni Aves Tucano; un elicottero CH47 del 1° reggimento Aves Antares con un serbatoio da 5 tonnellate d’acqua appeso al gancio baricentrico per lo spegnimento degli incendi boschivi; due elicotteri CH47 della brigata aeromobile Friuli con a bordo un plotone del 66° reggimento aeromobile Trieste con la funzione di QRF (Quick Reaction Force); due elicotteri da esplorazione e scorta A129 Mangusta (foto) della brigata aeromobile Friuli; il nuovo elicottero NH90 con a bordo un distaccamento operativo di incursori del 9° reggimento Col Moschin, inquadrato nella brigata paracadutisti Folgore, e altri due elicotteri NH90, che hanno trasportato una Squadra mortai Thompson del 66° reggimento aeromobile Trieste; un elicottero AB412 con a bordo un team medico specializzato per l’intervento sanitario immediato.
L’atto tattico ha messo in luce l’alto livello operativo che l’Aves è in grado di garantire sia per quanto riguarda le operazioni di risposta alle emergenze ambientali, quali lo spegnimento degli incendi, sia per le attività di recupero e stabilizzazione dei feriti in aree operative, le cosiddette Forward Medical Evacuation, sia per quanto riguarda tutte le attività di contrasto, dalla creazione della cintura di sicurezza all’infiltrazione di personale specializzato in area ostile tramite la discesa in corda doppia (foto) in volo stazionario, senza dimenticare sul campo i piloti da elisgomberare con la spettacolare tecnica del buddy rescue.
Nelle foto brigata aeromobile Friuli: le bandiere dei reggimenti, il Comandante dell’Aves, generale Enzo Stefanini, elicottero A129 Mangusta, discesa in corda doppia.
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Sul Buddy Rescue un’intervista al tenente colonnello Roberto Minini del 49° gruppo squadroni Aves Capricorno del 24 gennaio 2007 in Afghanistan: la brigata Friuli a Herat in aprile (28 febbraio 2008)
Fonte: brigata aeromobile Friuli
Foto: brigata aeromobile Friuli