Applicazioni compatibili con vari sistemi operativi per smartphone, quali l’iOS di Apple, l’Android di Google e il Windows 7, sono destinate a rivoluzionare il campo di battaglia e il modo di combattere dei militari.
Una guerra di pollici, ovvero sulla punta delle dita che spostano icone e comunicano dati in tempo reale con i propri comandanti via smartphone. E’ la definizione che Armed Forces Int’l dà della fusione tra i progressi della tecnologia in tema di mobile communications e i crescenti bisogni dei militari al fronte.
Queste nuove applicazioni, in studio ormai da un anno con il nome di Apps for the Army, sono considerate un aiuto al comandante in area, in quanto forniscono l’esatta posizione e il movimento dei militari sul terreno.
Ma non si tratta solo di mappe e posizioni fornite con il rilevamento satellitare, come ha potuto testare la 82nd Airborne Division con un prototipo basato su Android e ricavato da due diverse applicazioni, la TIGR Mobile (Tactical Ground Reporting) e il GPS mapping JBC-P Handheld (Joint Battle Command –Platform).
Anche la foto di un militare ferito inviata in tempo reale al medico di turno permette di prestare le primissime cure sul posto nel modo più adeguato, preservando il ferito da eventuali ulteriori danni.
Se mapping e trasmissione di immagini sono ormai davvero comuni e non fanno più notizia, come anche il reclutamento e il training dei militari, o il disaster relief e la rivelazione di minacce sul terreno, maggior curiosità desta ora l’applicazione dedicata al rilevamento delle condizioni psichiche dei soldati al fronte.
Il T2 Mood Tracker è un’applicazione Android e iOS che permette il monitoraggio delle condizioni emotive dei militari impegnati sul campo di battaglia.
L’inserimento dei dati relativi ai propri sentimenti e al proprio stato mentale permette di creare un portfolio emotivo che mette in luce sul nascere eventuali problemi o disturbi, quali il temuto Post-Traumatic Stress Disorder (PTSD).
Le potenzialità nel campo delle applicazioni sono innumerevoli, lo stesso programma Apps for Army ha messo in luce 150 diversi progetti in dodici mesi.
Resta però sempre il problema della sicurezza nella trasmissione dei dati, appurato ormai che lo smartphone è diventato strumento indispensabile sul campo di battaglia.
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Fonte: Armed Forces International
Foto: Armed Forces International