Apr 16, 2011
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Via Mazzini da Gaza (e non solo)

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By Cybergeppetto

La tragica fine di Vittorio Arrigoni, ucciso da una cellula terroristica probabilmente legata ad Al Qaeda a Gaza, induce a una riflessione sui risultati che l’ossessione di certi estremismi ideologici è in grado di generare.

In questi tempi in cui ci si compiace delle lotte risorgimentali, si è persa una ulteriore occasione di approfondire i guasti che le società segrete provocarono spesso mandando allo scoperto attivisti convinti che il sostegno popolare avrebbe loro consentito di realizzare il sogno unitario.

Qualcosa di simile a quanto ai giorni d’oggi viene deciso da circoli ristretti di facoltosi individui che finanziano attività e gruppi che sono funzionali al raggiungimento d’interessi economici che spaziano dall’energia all’industria e che, attraverso le poche ma importanti agenzie di stampa mondiali, sono in grado di orientare l’opinione pubblica.

E’ a tutti noto come finirono le imprese di Carlo Pisacane e dei fratelli Bandiera, periti tragicamente anche per mano di quel popolo italiano che volevano liberare.

Pisacane e i Bandiera erano sicuri, imbevuti com’erano di propaganda mazziniana che agitava molte parti delle società segrete in Italia, che il popolo si sarebbe sollevato e perirono anche per mano di coloro per i quali avevano imbracciato le armi.

La storia del Risorgimento italiano è costellata da moti, mazziniani e non, che fallirono rivelando che coloro che erano dediti alla cospirazione politica, spesso borghesi e nobili senza alcun problema economico, erano del tutto distanti dal sentire comune degli italiani più umili.

Così come la vulgata risorgimentale ci ha ammannito la storia di un popolo che, dalle Alpi a Pantelleria, lotta per la propria unificazione, oggi assistiamo a una propaganda martellante che ci ricorda che solo gli israeliani sono cattivi, mentre i palestinesi sono buoni.

In guerra e nella lotta politica violenta non vi sono innocenti, ma solo vari tipi di colpevoli, per questo motivo coloro che decidono che nella vita hanno un solo nemico sono spesso destinati a cacciarsi in guai inenarrabili.

Le ideologie fanno raramente i conti con la realtà, scomoda compagna di viaggio che non manca di inviare avvertimenti a coloro che sono sulla strada dell’isteria rivoluzionaria.

Qualcuno cercò di convincere Carlo Pisacane e i fratelli Bandiera che erano su una strada sbagliata, ma l’ideologia che aveva oscurato la loro capacità di capire l’ambiente circostante impediva loro di aprire gli occhi, se non davanti al plotone d’esecuzione, sia esso  piemontese, borbonico o salafita.

Vittorio Arrigoni era un idealista che non ha avuto la capacità di valutare a quali minacce era esposto in un’epoca in cui le ideologie sono da tempo fallite tutte. Tutti quelli che blaterano di vento della democrazia in Nord Africa e Medio Oriente sono domatori che hanno già messo la testa nelle fauci di un leone che non hanno addestrato e che poco conoscono, il fondamentalismo.

Cybergeppetto

p.s. Carlo Pisacane e i fratelli Bandiera accolgono Vittorio Arrigoni nell’aldilà e lo avvertono subito : “Se dovessi incontrare Mazzini che ti vuole dire di aiutare qualcuno sulla terra a fondare la ‘Giovane Palestina’, spiegagli che tra Hamas e i Salafiti sono già a buon punto”.

Foto: chieracostui.com; beniculturali.it

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Inchiostro antipatico