Una riduzione in termini di comandi e di persone che incide per il 50%.
Lo ha sottolineato il vice segretario generale della Nato, l’ambasciatore Claudio Bisogniero (foto Nato), presentando il nuovo concetto strategico dell’Alleanza Atlantica al convegno intitolato L’evoluzione militare della Nato alla luce del nuovo concetto strategico, organizzato dall’Università Cattolica di Milano e promosso dalla facoltà di Scienze Politiche lo scorso 7 aprile.
In sintesi i comandi verranno ridotti dai 13 esistenti ai futuri 6. Stessa entità anche per la sforbiciata al personale impiegato dalla Nato: da 13.500 persone a 8.500. Drastica riduzione prevista per le agenzie Nato, che dalle attuali 14 sono destinate a scendere prima a 3 e poi a 2.
Secondo alcune indicazioni, anche se non ancora confermate, il risultato della riconfigurazione dovrebbe lasciare intatti Allied Command Operations e Allied Command Transformation, rispettivamente il comando di Shape e quello di Norfolk. Dei JFC rimangono Napoli e Brunssum, accanto ai quali si confermano Lisbona come comando navale, e Izmir come comando aereo.
Uno “snellimento”, come lo ha definito l’ambasciatore Bisogniero, che andrà a toccare anche il quartier generale, con turni di rotazione completamente riformulati.
Il tutto quando è stata appena creata una struttura civile in seno all’Alleanza deputata allo sviluppo del concetto di approccio globale attraverso l’interazione permanente con organismi internazionali. Il risultato, dice l’ambasciatore, sarà una Nato più partecipativa e più intrusiva, pronta a coinvolgere tutti i paesi che intendono partecipare ai tavoli di discussione secondo un concetto di ottica allargata e di rilancio del dialogo con la Russia.
E’ il risultato del summit di Lisbona. Quello che c’è stato prima lo hanno ricordato gli altri conferenzieri, non senza qualche vena critica, che hanno ripercorso le tappe storiche di un processo lungo sessantadue anni.
Dopo la presentazione del professor Massimo de Leonardis e del generale di brigata Camillo de Milato, Comandante Militare Esercito Lombardia, e il discorso dell’ambasciatore Bisogniero, la professoressa Valeria Piacentini, islamista e ordinario di Storia e istituzioni del mondo musulmano all’Università Cattolica di Milano, ha presieduto la tavola rotonda del professor de Leonardis, dell’ambasciatore Giancarlo Aragona, membro del gruppo di esperti che ha redatto il nuovo concetto strategico, e del professor AntonGiulio de’ Robertis, ordinario di Storia dei trattati e politica internazionale dell’Università di Bari.
Nel pomeriggio il generale di corpo d’armata Gian Marco Chiarini, comandante di Nrdc-Ita, ha introdotto le presentazioni dell’ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte, docente di Strategia generale e storia delle relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano, del generale di divisione Antonio Li Gobbi, ispettore e Comandante del Genio dell’Esercito Italiano, del contrammiraglio Pier Paolo Ramoino, dell’Università Cattolica, e del colonnello dei Carabinieri Fabrizio Parrulli, capo ufficio Piani e Polizia Militare del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.
A conclusione della giornata, l’ammiraglio Marcantonio Trevisani, presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), ha presieduto la tavola rotonda a cui hanno partecipato il generale di corpo d’armata Carlo Cabigiosu, Allied Command Transformation Senior Mentor, il generale di corpo d’armata Carlo Jean, docente di Geopolitica alla Link-Campus Università di Malta, e il professor Fabrizio Luciolli, segretario generale del Comitato Atlantico Italiano.
Foto: nato.int