Ieri pomeriggio 19 aprile, Alain Juppé, ministro degli Esteri francese, diceva di non appoggiare più l’invio di truppe di terra in Libia. O, almeno, si dichiarava “totalmente ostile” all’invio di truppe del suo paese in Libia, secondo quanto riportato da Ansa ieri pomeriggio.
Eppure solo la sera prima, in collegamento con BBC World News di prima serata, il suo predecessore Bernard Kouchner cercava anzi l’appoggio dei britannici per un intervento risolutivo, quindi di terra, del conflitto in Libia che si sta prolungando da due mesi.
E la conferma di questa gestione parallela franco-britannica del conflitto in Libia si ha verso la mezzanotte di ieri sera, quando arriva la notizia della BBC online che riferisce di avere appreso dell’invio di 10 ufficiali britannici e altrettanti francesi sul suolo libico.
Un team che ha l’obiettivo di dare consiglio ai ribelli di Bengasi sulle tattiche da adottare, forti dell’esperienza militare accumulata, come ha riferito il ministro degli Esteri britannico William Hague, e che non ha però nessuna intenzione di venire coinvolto nei combattimenti, si apprende.
Un aiuto, insomma, che si limiterà a indicare ai ribelli “come migliorare le loro strutture militari organizzative, le comunicazioni e la logistica”.
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