Sono passati sessantasei anni esatti da quando l’11 aprile 1945 i soldati del gruppo di combattimento Friuli liberarono dopo 127 giorni d’assedio la città di Riolo in provincia di Ravenna.
Era un altro passo verso la liberazione della città di Bologna, avvenuta dieci giorni più tardi.
A Zattaglia, situata in provincia di Ravenna tra Brisighella e Riolo Terme, la brigata aeromobile Friuli, attuale erede e custode del gruppo di combattimento omonimo, ha partecipato ieri 10 aprile alla celebrazione del 66° anniversario della Liberazione con una cerimonia commemorativa in onore dei suoi 241 caduti.
Là dove il 10 febbraio 1945 il gruppo di combattimento Friuli era in linea sulle posizioni difensive del Senio, oggi si trova il sacrario in onore dei 241 caduti sul fronte italiano della Friuli ricostituita come 1° gruppo di combattimento del rinato Esercito Italiano.
Fu proprio nei giorni immediatamente successivi quel 10 aprile di sessantasei anni fa, ricorda il comunicato della brigata aeromobile Friuli, che il gruppo di combattimento Friuli, “forzato di slancio il fiume a costo di gravi perdite, liberò Riolo, Isola, Rivola e Casola Valsenio. Di lì a pochi giorni la sua avanzata avrebbe eliminato ogni ulteriore resistenza nemica, proseguendo verso Bologna, liberata il 21 aprile 1945”.
La commemorazione è avvenuta presso il sacrario di Zattaglia. Tra i comuni presenti, le rappresentanze di Riolo Terme, Casola Valsenio e Brisighella, i gonfaloni e i membri dell’Associazione nazionale reduci della Friuli.
Con l’occasione il comandante della brigata aeromobile Friuli, il generale di brigata Filippo Camporesi, è intervenuto sottolineando il legame che unisce la brigata al gruppo di combattimento (foto).
Gli onori ai caduti sono stati resi da un picchetto armato del 66° reggimento aeromobile Trieste.
Dopo la deposizione delle corone e l’alzabandiera alla croce marmorea della Friuli (foto), è stata celebrata una messa e depositata una corona in memoria dei caduti presso la lapide già inaugurata nel 2009 in memoria del capitano Giulio Ruzzi, decorato di medaglia d’oro alla memoria al valore dell’Esercito, caduto in Somalia nella operazione Ibis 2 il 6 febbraio 1994.
Fonte: brigata aeromobile Friuli
Foto: brigata aeromobile Friuli