La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu numero 1973, votata ieri 17 marzo a Bruxelles, impone una no-fly zone sulla Libia.
Per la Nato questo significa essere pronti a ogni evenienza, come già del resto aveva comunicato pubblicamente il Segretario Generale Anders Fogh Rasmussen il 24 febbraio scorso.
Così conferma anche il colonnello Francesco Cosimato, portavoce del comandante del Nato Rapid Deployable Corps Italy (Nrdc-Ita) generale Gian Marco Chiarini, ricordando che “il Segretario Generale aveva già parlato di una attività di prudent planning, che potremmo definire come attività di pianificazione di contingenza”.
Al momento appare escluso un intervento terrestre; quindi un coinvolgimento del Comando della Componente Terrestre della Nato Response Force 16 (NRF 16), ovvero di Nrdc-Ita, è per ora improbabile.
Tuttavia, fa notare il colonnello Cosimato, “ancora non esiste una dichiarazione del Consiglio Atlantico” che specifichi i dettagli dell’intervento sulla Libia.
Non appena verrà riunito tale Consiglio conosceremo maggiori particolari.
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Foto: BBC online