Vetëvendosje, il movimento per l’autodeterminazione attivo in Kosovo dal 2004 per opera del suo fondatore Albin Kurti (foto), kosovaro albanese, si è espresso in merito ai disordini del 21 gennaio scorso in Albania definendo le dimostrazioni come l’espressione di un popolo senza reale rappresentanza politica.
“Se di solito vediamo partiti senza persone nelle istituzioni dell’Albania – cita un articolo nella newsletter di venerdì 21 gennaio – venerdì abbiamo visto persone senza un partito”. La rabbia della popolazione, sottolinea il movimento, esprime la frustrazione del senso di abbandono da parte di governo e opposizione.
Per Vetëvendosje gli albanesi, “ovunque si trovino nei Balcani”, hanno moltissime ragioni per protestare, a partire dalle “miserabili condizioni di vita” fino alla “mancanza di prospettive come cittadini”. Nel richiamo alla dignità viene fatto paragone con l’Europa e l’Albania risulta essere, per il movimento di Kurti, la nazione più povera e con il più alto tasso di disoccupazione.
Ma ciò che più preoccupa è il divario tra le condizioni di vita della popolazione e la ricchezza dei politici albanesi, “più ricchi dei loro colleghi europei in considerazione dei rispettivi budget statuali”. Per questo, Vetëvendosije ritiene che sia dovere degli “insoddisfatti albanesi”, ovunque essi siano, organizzarsi e dimostrare il loro scontento, per non essere condannati a restare senza rappresentanza politica e quindi senza voce.
Fonte: Vetëvendosje
Foto: Albin Kurti dal sito di shqiperianatyrale.org