Dic 20, 2010
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Il 22, per favore, arrestateci tutti

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By Cybergeppetto

Vediamo un po’ di capire cosa succede: il 22 prossimo ci sarà un’altra tornata di proteste, l’Ansa riporta la definizione di “assedio ai palazzi del potere”.

Quel buontempone di Gasparri che propone? “Qui serve – ha spiegato – una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c’é dietro la violenza scoppiata a Roma. La sinistra, per coprire i violenti, ha mentito parlando di infiltrati. Bugie. Per non far vivere all’Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza”.

Deo gratia, sembrerebbe una posizione tutto sommato neanche peregrina…

Eh no! Schizzano in piedi i difensori dei cavalieri in casco e spranga.

“Quello che propone Gasparri è contro la nostra Costituzione. Le sue sono parole pericolose. Se Gasparri conosce nomi e cognomi li faccia. Sennò lasci lavorare e rispetti le autorità competenti senza avvelenare il clima con dichiarazioni provocatorie e parafasciste”, commenta Anna Finocchiaro.

Antonio Di Pietro rincara la dose: “le parole di Gasparri confermano soltanto la volontà del governo e di questa maggioranza di imporre il modello fascista”.

Ancora più acuto è  il leader di Sinistra e Libertà (cosa abbiano in comune le due cose, non è di facile comprensione) Nichi Vendola che infiora su Gasparri “con la consueta finezza argomentativa propone una riesumazione dell’arresto preventivo che è annuncio di fascismo”.

Ancora più chiaro è il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: “Gasparri fascista era e fascista è rimasto”

Ma i più simpatici sono quelli di Articolo21: “perché Maurizio Gasparri fomenta con dichiarazioni irresponsabili gli animi già tesi?”.

Pietro Calogero, il magistrato autore proprio dell’inchiesta 7 aprile, giudica “contrario all’obiettività storica” un parallelo tra le violenze studentesche e la vasta operazione che nella primavera del ’79 decapitò Autonomia Operaia. “Quelle che portarono agli arresti del 7 aprile si svilupparono – fa notare – all’interno di un preciso disegno strategico di insurrezione, per sovvertire il sistema”.

Complimenti per l’analisi, il nostro conosce una parte dei fatti, quelli del ’79, ed è in grado di sparare giudizi contro un politico arrogandosi la conoscenza anche dei fatti attuali.

Certi operatori del diritto sono fatti così, anche Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, esterna: ”In ogni caso ipotesi di questo tipo al limite dovrebbe farle la magistratura, non un politico”.

Ma il più serafico di tutti è Pierferdinando Casini, che pontifica: “Alla vigilia della manifestazione annunciata dagli studenti contro la riforma universitaria è necessario mantenere i nervi saldi ed evitare di esacerbare preventivamente gli animi. Maggioranza e opposizione non facciano le ennesime polemiche sulle spalle degli studenti e diano prova di serietà e capacità di dialogo”. Cosa si debba fare in realtà non l’ha detto, i democristiani se la cavano sempre con una benedizione politica urbi et orbi.

Sapete che c’è? Se non possiamo mettere in galera i violenti, se non possiamo trattenere in questura i vandali, se dobbiamo assistere impotenti alla distruzione dei centri storici, per favore, almeno per quel giorno, arrestateci tutti, non ce ne frega niente che è incostituzionale. Preferiamo un giorno chiusi da qualche parte che un mese con la testa rotta.

Facciamo finta che è stata trovata una vecchia bomba d’aereo, facciamoci sgombrare dalla Protezione civile.

Cybergeppetto

p.s. Un uomo attempato bussa alle porte del centro di raccolta della popolazione da proteggere dalla violenza antagonista e dichiara”Sono un democratico di sinistra, ma ho paura di quelli con i caschi e le molotov, fatemi entrare!”. “Mi dispiace – risponde un poliziotto – ma lei ha tutto il diritto di andare a manifestare il suo scontento; glielo dica che è uno di loro, se fa in tempo prima che le spacchino la testa in due come un cocomero”.

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Foto: www.ilpost.it

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Inchiostro antipatico