Sarà un’esercitazione in grande scala, sia aerea che navale, aveva avvisato Seul. Verrà fatto uso di munizioni vere e non si lesinerà sul numero di navi da guerra e di elicotteri impiegati nelle manovre.
Da ieri a circa cento miglia dal confine tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, le acque del Mar Giallo intorno al 38° parallelo vengono agitate dall’esercitazione che Seul sta conducendo con l’obiettivo di non farsi più trovare impreparata da eventuali attacchi di Pyongyang.
Da oggi entrano in azione anche le forze aeree con munizioni vere; una livex, insomma, condotta dalla Corea del Sud per scongiurare ogni ulteriore rischio.
Lo scorso 23 novembre, quando l’isola sudcoreana di Yeonpyeong era stata attaccata dall’artiglieria nordcoreana, il fattore sorpresa, ma ancor di più la pesantezza dell’attacco, aveva messo in difficoltà i vertici di Seul.
Non che le scaramucce tra le due Coree fossero una novità, ma la fuga in barca dei pur pochi (un migliaio) di abitanti dell’isola sudcoreana più prossima al confine nordcoreano aveva fatto da cornice alle fiamme che divampavano dai boschi e dalle case, impressionando l’opinione pubblica.
Oggi intanto le manovre si stanno concentrando su Pocheon, come già annunciato da un portavoce dell’esercito sudcoreano, a dimostrazione “della solida preparazione militare”.
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Foto: Reuters/BBC