L’Onu ha dovuto aspettare per delle settimane il rapporto sulla violazione dell’embargo alla fornitura di armi al Darfur, la contrastata regione nel Sudan occidentale, per l’opposizione della Cina.
Lo fa sapere BBC online, spiegando che Pechino non ha consentito al Security Council’s Sudan Sanctions Committee di passare il rapporto a tutti i membri del consiglio.
Il documento riservato, redatto da un gruppo di esperti e consegnato all’ambasciatore britannico Mark Lyall Grant, che attualmente presiede il Consiglio di Sicurezza, riferisce di munizioni cinesi rinvenute in Darfur: una dozzina di tipi diversi di proiettili recanti marchio di fabbricazione cinese.
Non è detto che Pechino sia responsabile, scrive la BBC, ma questo rapporto suggerisce che la Cina non sta facendo abbastanza per assicurare che le armi vendute a Khartoum non finiscano in Darfur.
La Cina, che in Sudan ha un ruolo chiave nel settore petrolifero, ha criticato il documento, dicendo che è vagamente formulato e pieno di errori.
Mentre nell’area il dissidio non si placa, gli stessi esperti che hanno redatto il rapporto riferiscono di grandi quantità di armi e munizioni straniere introdotte in Darfur, con il risultato di fomentare il conflitto tra il governo e i gruppi ribelli.
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Fonte: BBC
Foto: BBC