Insieme possiamo fare più di quanto ciascuno di noi possa fare da solo.
E’ quanto ha dichiarato Kevin Fujimoto, il tenente colonnello di Saint Louis nel Missouri che comanda il 1st Battalion, 138th Infantry Regiment, con il Missouri Army National Guard, coinvolto nell’esercitazione Orient Shield 11 condotta in Giappone da militari US e giapponesi.
Una convinzione largamente condivisa dai militari statunitensi del 1st Battalion che, pur di partecipare all’esercitazione attualmente in corso, non hanno esitato a proporsi volontariamente per quella che hanno considerato un’occasione unica nella vita di un soldato.
E’ proprio uno di loro a raccontare dalle pagine online dell’Esercito Americano l’esperienza esercitativa dei propri colleghi: in tutto circa quattrocento soldati statunitensi della National Guard da sei diversi stati che, a fianco di duecento colleghi giapponesi, hanno inziato a esercitarsi nelle tecniche di combattimento a partire dallo scorso 2 novembre.
L’esercitazione Orient Shield 11, che fa parte di una serie che si ripete ogni autunno dal 1997, durerà due settimane e finirà ufficilamente dopodomani 11 novembre.
Questo periodo addestrativo rappresenta l’opportunità per mettere in contatto due culture molto diverse favorendone il confronto e l’interazione. Alla Orient Shield 11 stanno prendendo parte anche militari statunitensi attualmente dispiegati in Giappone o che vi hanno prestato servizio; lo stesso United States Army Japan ha promosso l’attività.
L’obiettivo, come ha spiegato il colonnello giapponese Takeshi Hirano di Hiroshima, comandante del Japanese Ground Self-Defense Force 26th Infantry Regiment, è quello di accrescere l’interoperabilità tra Stati Uniti e Giappone.
E’ dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che Stati Uniti e Giappone lavorano alla costruzione di un migliore rapporto di relazione.
Fonte: army.mil
Foto: Staff Sgt. Robert Fafoglia, 139th Mobile Public Affairs Detachment/www.army.mil