Set 11, 2010
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Apologia del fumogeno

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By Cybergeppetto

Un fumogeno lanciato contro l’establishment borghese è un sussulto di rivoluzione e in nessun caso può essere visto come un mezzo di coercizione.

Sui campi di battaglia non si sente ormai da lunga pezza l’odore della polvere da sparo, nelle piazze non più percorse da masse operaie che protestano non si sente più l’odore acre dei perfidi lacrimogeni delle forze dell’ordine e le molotov dei rivoluzionari non s’infrangono coraggiosamente contro gli scudi dei poliziotti.

Lasciategli almeno il fumogeno, l’ultimo incenso dei riti post-sessantottini, ai cavalieri residuati dalle crociate antiborghesi.

Mentre quel fellone di Fidel Castro tradisce la causa dichiarando che il socialismo non va bene per Cuba, i nostri eroi antagonisti – orgogliosamente disobbedienti, allegramente allergici al lavoro, sempre in servizio permanente effettivo alla rivoluzione – non mollano la presa del fumogeno, ultima bandiera dell’utopia in grado di riscattare il sottoproletariato schiacciato dalle forze reazionarie.

La parabola del fumogeno è implacabile. Mica come quando certi giovani di leva si tiravano la bomba a mano sui piedi. Quelli dei centri sociali hanno vigore nelle braccia e non perdono tempo in elucubrazioni intellettuali, gli basta individuare i servi del potere, loro sanno come bucare i giubbotti dei nemici del popolo, che tanto se ne possono comprare altri.

Il fumogeno è un artifizio che si pone come l’ultimo elemento catartico in grado di purificare una società che respinge il contributo eroico degli ultimi custodi dell’ortodossia social-rivoluzionaria.

Il fumogeno è ormai l’unico strale in grado di colpire al cuore il chiacchiericcio inciucista dei venduti ai padroni.

Il fumogeno è l’unico media capace di cambiare colore al panorama dell’informazione saldamente in mano agli oligarchi.

Il fumogeno è il vessillo di coloro che, duri e puri, non accettano i riti bizantini delle false democrazie che opprimono i deboli.

Il fumogeno, insieme con la bomboletta spray, è l’unico profumo rimasto nel panorama di un’area che ancora sogna di far rotolare le teste dei reazionari.

Il fumogeno è il tutore dei naufraghi del socialismo, degli abbandonati dal marxismo, degli zombie del comunismo, degli intellettuali che hanno studiato il materialismo dialettico scientifico.

Il fumogeno è l’ultimo baluardo che impedisce che chi lo impugna sia condannato a mettersi una tuta da lavoro e andare a lavorare nei lager che i padroni chiamano “stabilimenti con deroghe al contratto nazionale in nome della produttività”.

Il fumogeno è il seme dal quale è pronta a germogliare la pianta di una nuova rivoluzione, unico auspicio di un nuovo sol dell’avvenire!

Cybergeppetto

p.s. “Imputato Bonanni, Alzatevi! In nome del popolo rivoluzionario siete condannato a rifornire il circolo antagonista che è parte lesa in questo procedimento con una partita di 1000 fumogeni. Tale pena vi è comminata per aver voi opposto con il vostro corpo e il vostro giubbotto un ostacolo alla traiettoria dei legittimi fumogeni con i quali si svolgeva una manifestazione post-rivoluzionaria e post-sessantottina.

Questa corte post-democratica ordina, inoltre, che voi diate in cauzione 1000 giubbotti alla Prefettura competente per territorio, di cui si ordinerà la vendita in caso di mancata corresponsione degli artifizi suddetti. Così è deciso! La seduta è tolta!”

Foto: fumogeni in piazza da infoaut.org; la giacca bucata del segretario della Cisl Raffaele Bonanni è stata presa dal Blog di Andrez (cha l’ha presa da Ansa).

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Inchiostro antipatico