Lunedì rosa. Non per le borse ma per gli ambienti della giustizia e del governo di Usa e Costa Rica. Ieri 10 maggio, infatti, sia gli Stati Uniti che la Costa Rica hanno messo al vertice le donne.
Un lunedì rosa che non ha niente a che vedere con la retorica borsistica o con il più riduttivo e ipocrita buonismo delle pari opportunità di una celebrazione da giorno di calendario festivo. Ieri le cose sono state fatte sul serio, con concretezza e senza troppi rimandi. Cose da nuovo mondo, visto che si sono svolte nel continente americano.
Negli Stati Uniti, il presidente Barack Obama ha nominato la giurista Elena Kagan per sostituire all’interno della Corte Suprema l’anziano collega giudice John Paul Stevens, che si è ritirato per motivi di età. Ora nella Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, unico tribunale disciplinato dalla Costituzione americana, dei nove membri ben tre sono donne. La signora Kagan si aggiunge alle colleghe Sonia Sotomayor, ispanica nominata da Obama nel 2009, e Sandra Day O’Connor, nominata giudice della Corte da Ronald Reagan nel 1981.
Un po’ più a sud degli Stati Uniti, nello stato centroamericano della Costa Rica, la signora Laura Chinchilla ha iniziato la settimana nel suo nuovo incarico di presidente. Chinchilla passa alla storia come il primo presidente donna della repubblica della Costa Rica. Subito dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche per l’insediamento ufficiale, la signora Chinchilla ha firmato tre decreti esecutivi: il primo contro le miniere d’oro a cielo aperto, il secondo per costituire una commissione antidroga, il terzo per realizzare una rete di assistenza sociale per bambini e anziani.
E poi ha dichiarato: “Lavoreremo per una Costa Rica più innovativa, più intelligente, più intraprendente; con una nuova economia stimolata dalle biotecnologie, dall’agricoltura biologica, dall’industria degli audiovisivi e, tra le altre, dall’industria aerospaziale e aeronautica”.
Fonti: Ansa, LATimes blog