La solidarietà rimane la cosa più preziosa all’interno dell’Alleanza, ma non deve essere data per scontata.
Così ieri 22 aprile il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, nel suo discorso in apertura del meeting informale di due giorni dei ministri degli Esteri dei paesi Nato a Tallinn, in Estonia.
Proprio in nome di quella solidarietà, determinata sin da principio con l’articolo 5 sulla difesa collettiva e consolidata dai sessant’anni di esistenza della Nato, si è deciso l’intervento in Afghanistan all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001.
Quello che è stato letto e sentito come un attacco all’Occidente intero aveva determinato per la prima volta nella storia della Nato l’invocazione della difesa collettiva, come ha ricordato lo stesso Rasmussen nella conferenza stampa dello scorso 19 aprile in vista del meeting a Tallinn.
Oggi, dopo nove anni, si comincia a parlare di un piano di smobilitazione da quel paese ritenuto responsabile di aver dato ospitalità ai terroristi autori della strage.
Il ritiro dall’Afghanistan non è una faccenda di date di calendario, ma una questione di raggiungimento degli obiettivi: “l’Afghanistan non deve più rappresentare una minaccia”. Mancano circa quattrocentocinquanta istruttori per le forze afgane, fa presente il segretario generale della Nato.
Circa mezzo migliaio di militari, tra gli alleati e i partner, che addestrino soldati e poliziotti afgani a gestire da soli le loro necessità in termini di sicurezza. “Anche questa è una questione di solidarietà”, spiega Rasmussen che chiede agli stati membri e ai partner di contribuire alla Nato Training Mission in Afghanistan: più si investe nella transizione, prima si torna a casa.
Ma non è cosa da poco. Neanche appellandosi alla storica solidarietà. In proposito anche il segretario di Stato Hillary Clinton, secondo quanto riportato da BBC online, intende fare appello ai paesi membri affinchè forniscano un contributo concreto alla esplicita richiesta del segretario generale della Nato.
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Foto: Nato