Icebreaker a meno venti gradi Celsius per i militari che si stanno esercitando in Norvegia. La Cold Response 2010 in corso per un paio di settimane tra i mesi di febbraio e marzo 2010 nel Circolo Polare Artico, oltre il 66° parallelo a nord dell’Equatore, è una esercitazione Nato multinazionale ospitata dalle Forze Armate norvegesi e diretta dal Norwegian National Joint Headquarters.
Giocata annualmente, l’esercitazione è finalizzata a migliorare le capacità operative in ambiente artico, dove le temperature più alte non salgono oltre i meno cinque gradi Celsius per poi scendere sotto i meno venti nella maggior parte delle ore del giorno, rendendo difficile non solo il lavoro ma addirittura la stessa sopravvivenza in ambiente aperto.
L’esercitazione consente al Norwegian Command di testare le procedure di comando e controllo su forze di coalizione. I partecipanti a questa edizione della Cold Response provengono da 15 nazioni, tra cui Austria, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, Stati Uniti. In tutto circa 20mila militari tra truppe di terra, marinai e assetti di volo, oltre a una varietà di navi anfibie, che si esercitano nel Circolo Polare Articolo in operazioni anfibie e marittime, convenzionali e speciali. Con una attenzione particolare alla risposta sia individuale che di team alle capacità di lavorare in ambiente artico.
Alla Cold Response di quest’anno, che una volta era triennale e si chiamava Battle Griffin, partecipano anche i Marines statunitensi dopo un’assenza di quattro anni consecutivi: sono assegnati al 45 Commando Royal Marines.
Dopo attività di sbarco e combattimento su spiagge ghiacciate in condizione estreme, in questi giorni l’esercitazione propone una battaglia contro un nemico tecnologicamente avanzato mettendo a dura prova le abilità degli specialisti.
Fonte: Royal Navy, UK MoD, Marine Forces Reserve