Gen 4, 2010
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Afghanistan 2010: otto anni fa Enduring Freedom, oggi ancora soprusi sulle donne alla maniera talebana

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Afghan womanE’ la storia riportata dal corrispondente dall’Afghanistan del britannico Independent il migliore argomento per il primo post del 2010: una ragazzina vittima di un sistema socioculturale ancestrale eppure ancora attuale ben otto anni dopo l’intervento dell’Occidente.

Di nuovo non c’è nulla, se non l’amara constatazione del corrispondente che sottolinea quanto le donne siano ancora quotidianamente vulnerabili e oggetto di violenza a otto anni di distanza dalla “liberazione” dai talebani.

Per questa ragazzina afgana quindicenne, ma come lei tante altre in tanti altri villaggi del Paese delle Montagne, il sopruso principale non è tanto l’aver subito violenza sessuale e l’essere poi stata irrimediabilmente ferita con la sottrazione del neonato, quanto piuttosto l’essere stata beffata con una legge che prevede la regolarizzazione della violenza con un falso matrimonio. Un colpo di spugna che lascia l’amaro in bocca.

“Una storia terribile, ma come lei molte altre” è il commento della coordinatrice di Action Aid per i diritti delle donne Nasima Rahmani, che sottolinea come il sistema sia orientato verso una sola metà del cielo.

Ironia del destino: Mazar-i-Sharif, la città dove trovano aiuto presso Action Aid tante ragazzine come quella della storia, è stata una delle primissime città afgane a essere liberata dai talebani tramite l’operazione militare Enduring Freedom, iniziata nel 2001 con l’obiettivo di combattere il terrorismo.

Fonte: The Independent

Foto: Il Cittadino

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Afghanistan · Forze Armate · Sicurezza

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