Nausea. Rabbia no, solo nausea. Tanta nausea nei confronti di chi specula su manine tese verso feretri tricolore, su invocazioni alla pace, su cortei più o meno puntuali. E poi questi funerali che per molti versi appaiono come un’appropriazione indebita di lutti privati.
Chi l’ha detto che la bara del mio congiunto debba stare di fronte alle autorità dello Stato? Chi mi impone di trasgredire all’accordo intimo di esequie private? Cosa conta di più di fronte alla morte, l’apparenza o la sostanza?
Domande che si saranno posti in tanti, non importa se coinvolti o meno dalla parentela con i militari italiani di Isaf che hanno trovato la morte a Kabul giovedì scorso.
Un articolo su La Repubblica di oggi ha toccato il punto, facendo riferimento – pur senza approfondire – a “inevitabili schieramenti e formalità”.
Foto: Ansa