Ma è mai possibile che per comprare una nave, un aereo, un carro armato ci vogliano vent’anni? E perché poi sembra sempre che venga a costare il doppio di quanto si pensasse?
Sono le domande che l’ex consulente del ministero della Difesa britannico (MoD) Bernard Gray pone in un dossier che avrebbe dovuto essere pubblicato in luglio. Ma che l’MoD ha deciso di mantenere inedito in quanto devastante, soprattutto in questo periodo difficilissimo per tutto il settore Difesa britannico.
Al Sunday Times il merito di averlo intercettato e pubblicato sollevando non poche questioni sulla gestione degli armamenti per i militari, in particolare per quelli impiegati in Afghanistan. Sotto accusa è infatti il metodo di acquisizione delle commesse e lo sforamento del budget di 35 miliardi di sterline, oltre a un ritardo di almeno cinque anni nelle consegne degli equipaggiamenti.
Il dossier evidenzia dunque che i militari starebbero correndo gravi rischi a causa dell’incapacità “endemica” al ministero della Difesa. E già in luglio il premier Gordon Brown si era trovato di fronte a simili accuse, dato che alla stampa risultavano esserci meno elicotteri britannici in Afghanistan che nell’area di esercitazioni della pianura di Salisbury.
Gray ha puntato il dito contro lo “sclerotico sistema di acquisizione” dei Labour, proponendo la privatizzazione del procurement dell’MoD e una revisione periodica dei programmi all’incirca ogni quattro o cinque anni. Un sistema che lui stesso percepisce come inapplicabile visti i poteri forti che non gradirebbero questi cambiamenti.
Certo che intanto i talebani non stanno a guardare e ad aspettare. E i 206 soldati morti in Afghanistan ne sono la dimostrazione. Tanto più che, fa notare ancora Gray, anche nella peggiore delle ipotesi in cui si attenda la consegna del prodotto commissionato vent’anni prima ci si ritrova con un mezzo “che non sembra mai funzionare come si pensava dovesse funzionare”.
Lasciando i problemi degli inglesi agli inglesi, c’è comunque da complimentarsi con il Sunday Times per il colpo giornalistico e con il quotidiano italiano La Stampa che ha pubblicato oggi un articolo al riguardo. Svelando ciò che difficilmente noi italiani arriveremmo a chiederci: ma perché bisogna aspettare vent’anni per la consegna di una nave, di un aereo o di un carro armato?
Fonte: Sunday Times, La Stampa
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